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martedì 5 marzo 2013

28 febbraio 2013, volo e rientro a casa

testo e foto seguono

lunedì 25 febbraio 2013

25 – 27 febbraio 2013 a Hong Kong

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25 febbraio: alzati tardi per recuperare le ore di sonno. Poi usciti a cercare un posto per fare colazione in un bistrò cinese dove ordiniamo “scrambled egg” con toast tramite l'aiuto di un cliente. Raggiunta a piedi la Nathan Street, la strada principale dei negozi e delle banche, Full immersion nella Nathan Street con visita al tempio Tiu Hau, al mercato della giada e al Temple Street Market. Percorriamo poi tutta la Nahtan Street e il Kowloon pblic Park a piedi per giungere al Porto dei traghetti per la Hong Kong Island dove facciamo il pieno di informazioni all'ufficio turistico

24 febbraio 2013, da Cebu a Hong Kong

Colazione mista filippino-continental all'hotel con supplemento di frutta in camera, prima di partire distribuire i nostri resti dei vestiti che bon vogliamo più portare a casa. Le mie vecchie scarpe e la giacca leggera vanno ad un tipo molto scarno che per la barba ed il viso mi ricorda Binladen. Anzi è lui a suggerirmelo mentre gli faccio la foto. Poi dopo aver liquidato le varie pendenze con la posta elettronica e la stampa della prenotazione dell'hotel a HongKong, lasciamo l'hotel Golden Valley in taxi per fare visita all'Ayala Center

23 febbraio 2013, da Tagbilaran a Cebu

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Il sole ci sveglia presto per affrontare una intensa giornata di spostamento marittimo fino alla vicina isola di Cebu, l'ultima nostra destinazione nelle Filippine. Per servirci la colazione stamattina facciamo lavorare due ristoranti, il primo ci fornisce il caffè mentre il secondo dei seducenti pancakes alla frutta, di produzione propria. Poi con i nostri bagagli ci avviamo per prendere un taxi per il porto di Tagbilaran.

22 febbraio 2013, a Alona Beach

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Facciamo colazione da Trudy con ottimi ed abbondanti  pancakes (4 livelli)alla frutta, era da un po di tempo che non erano cosi buoni. Il tempo è nuvoloso con a sprazzi una leggera pioggerellina, non il massimo per uscire a fare snorkeling all'isola di i Borr. come combinato ieri sera con la nostra nuova guida di nome Jam Jam. Lui ci segue per farci partire, ma noi ritardiamo sperando che il tempo migliori. Diffatti quando parttiamo verso le 10 il tempo già volge verso il bello. Con noi sulla barca ci sono anche due cinesine di Shianghai che pero non sono intenzionate a fare snorkeling.

21 febbraio 2013, Taligbaran, Bohol > Chocolate Hills

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Ci facciamo servire la colazione alle 6.15 per poter partire presto per e poter vedere le Chocolate Hill con le prime ore di sole. Sempre sperando che non piova o sia nuvoloso. Difatti abbiamo fortuna stamattina il cielo si presenta sereno, come non lo era da diversi giorni. Con il nostro fido autista-guida Amado partiamo con il minivan di 12 posti, tutti per noi due, per visitare le varie attrazioni turistiche dell'isola do Bohol.

martedì 19 febbraio 2013

20 febbraio 2013, da Dumaguete a Tagbilaran (Bohol)

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Ci alziamo tardi per poi fare una prima colazione in camera con la frutta comperate ieri sera al mercato. Poi vista la grade diponibilità di spazio nella nostra enorme camera ne aprofittiamo per risistemare i bagagli e cominciare a scartare quanto non vorremmo più portare con noi. Appena abbiamo tutto pronto, e termina la pioggia, ci spostiamo all'oramai affezzionato Cocos Amigo dove passiamo il tempo fino alla partenza del battello veloce per Tagbilaran con le varie pendenze burocrato-informatiche. Al Pier dei traghetti acquistiamo i biglietti della Ocean Jet per Tagbilaran sull'isola di Bohol.

19 febbraio 2013, a Dumaguete

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Veniamo svegliati dalla pioggia che sentiamo già presto stamattina a battere insistentemente sul tetto in lamiera sopra la nostra camera. La pioggia, come scopriremo più tardi leggendo i giornali è causata dalla depressione “Crising” che ieri ha impedito la visita del presidente Benigno Aquino, proprio qui a Dumaguete. Quindi per noi vuol dire, niente escursione per fare snorkeling a Apo Island, dato che oramai il tempo a disposizione comincia diventare critico!

lunedì 18 febbraio 2013

18 febbraio 2013, da Bacolod a Dumaguete

Siccome la colazione inclusa nelle camera è abbastanza povera ci viene acconsentito di arricchirla con della frutta da noi acquistata al mercato. Parto cosi a comperare una bella papaja, due mango, delle banane e dei mangostani. Ci concediamo così una splendida colazione e avanziamo ancora della frutta per il lungo viaggio che ci aspetta oggi. Siamo all'inizio dell'ultima settimana e dobbiamo cominciare a gestire gli spostamenti mantenendo delle riserve per i possibili imprevisti.

domenica 17 febbraio 2013

17 febbraio 2013, da Iloilo a Bacolod (Negros)

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Ci alziamo presto e partiamo in taxi senza aver fatto colazione per la zona della costa dove stamattina parte la tradizionale regatta delle tipiche imbarcazioni a vela di queste isole. Si tratta della 41esima edizione della Paraw Regatta che è in corso da diversi giorni ma ha il culmine oggi con l'attraversata del canale che separa l'isola di Iloilo da quella di Guimaras. Appena arriviamo verso le 7.30vi sono già molte imbarcazioni con le vele fantasiosamente dipinte molta gente che si aggira a scattare fotografie. Intanto il sole comincia ad illuminare sempre meglio lo spettacolo delle imbarcazioni e a riscaldare l'ambiente.

sabato 16 febbraio 2013

16 febbraio 2013, da Kalibo a Iloilo

Stamattina ci svegliamo con con i primi raggi di sole che entrano nella nostra spaziosa camera 201 del Ati Atihan County Inn, dove riceviamo la colazione per tre, con tre piatti e tre tazze di caffè, visto che paghiamo per una camera a tre posti abbiamo diritto a tre colazioni. Ne abbiamo anche bisogno perché ci attende un lungo viaggio in bus di 4 ore. Con il solito tricycle ci facciamo portare per 20P alla stazione dei bus Ceres.
La distanza è breve ma in mezzo al traffico dei motori a due tempi dei tricycles l'inquinamento che ci subiamo è terrificante.

venerdì 15 febbraio 2013

15 febbraio 2013, da Boracay a Kalibo

Colazione con pancakes giganti al nostro Dave's Strow Hut, poi prima del Check-out lo staff intero vuole fare una foto di gruppo con noi. Lo troviamo un po strano, ma  il giorno dopo ne riceviamo una copia, vedi foto a lato, per e-mail con tanto di ringraziamenti. Non possiamo che consigliare questo ottimo, economico e pulito alloggio, anche se non proprio vicino alla spiaggia, ciò che è meglio per stare più tranquilli e fuori dai trambusti notturni. Noi partiamo verso mezzogiono dalla Withe Beach di Boracay.

14 febbraio 2013, a Boracay


Non era ancora giorno quando siamo stati svegliati dai canti dei galli, quei galli che qui per la maggior parte vengono allevati ed utilizzati per i combattimenti. Forse si annoiano e cosi iniziano a cantare presto. Riusciamo però a dormire ancora un paio di ore, ma poi quando verso le sette iniziano i bambini a giocare sotto la nostra finestra ci alziamo per uscire dalla nostra camera-prigione a cercare un posto sulla spiaggia per fare colazione.

mercoledì 13 febbraio 2013

13 febbraio 2013, da Roxas a Boracay

Ci alziamo alle 7 circa e ci accorgiamo che siamo senza corrente elettrica. Nessun problema pensiamo noi, ritornerà a breve. Invece no, la corrente rimarrà assente in tutta Roxas fino alla nostra partenza, e magari ancora a lungo dopo. Ci dicono che è abbastanza normale! E pensare che avevo pensato di sfruttare il tempo qui a Roxas per aggiornare il Blog, invece dopo un'ora la batteria si scarica e rimango a secco.

12 febbraio 2013, da Puerto Galera a Roxas

Stanotte ha piovuto molto, e non solo acqua, sono piovute fragorosamente, a causa del forte vento, anche delle noci di cocco sul tetto in lamiera del nostro Hotel facendoci svegliare di soprassalto. Al primo momento è sembrato che fosse caduta una bomba. Ci alziamo alle 7.30 per fare a colazione a base di pancakes alla frutta al nostro Hotel.

domenica 10 febbraio 2013

9 - 11 febbraio 2013, a Puerto Galera – White Beach

9 febbraio: La colazione è stata un po laboriosa, volevamo qualcosa di alternativo alle salsicce, ma hanno capito male e non ci volevano portare niente del tutto. Poi abbiamo chiesto di togliere le salsicce e cosi abbiamo ricevuto caffè, con riso e uova al tegame. Di pane e frutta neanche l'ombra! Partiamo dal Jassar GH in tricycle alle 8.30 fino al punto di partenza dei bus per Batangas. La situazione con i bus anche qui è molto confusa, ma ci accorgiamo di essere stati scaricati al posto sbagliato.

8 febbraio 2013, Talisay e Lago Taal

Stamattina alle 8 veniamo svegliati dalla colazione che ci viene portata in camera. Riceviamo una colazione modesta che però arricchita da avocado, mango e mangosteen, comperati ieri sera al mercato della frutta, è diventata ricca ed abbondante. Usciamo poi per trovare un trasporto per andare a fare l'escursione al lago Taal ed al vulcano situato su un'isola davanti a Talisay. Davanti alla nostra residenza troviamo Bong, il nostro tricyclista di ieri che ci aspetta per portarci in giro con il suo mezzo. Mentre stiamo salendo a bordo ci accorgiamo che il tricycle è abbstanza scomodo avendo un panchina di legno con una immbottitura millimetrica.

venerdì 8 febbraio 2013

7 febbraio 2013, da Angeles a Tagaytay

Appena alzato, ancora prima di fare colazione, fatto bagno nella bella piscina del Clarkton Hotel. Poi segue la copiosa colazione, prima di passare alla prenotazione dei voli per il ritorno. Il volo di ritorno sarà da Hong Kong a Milano con Aeroflot. Mentre per arrivare a Hong Kong avremo un volo di Cebu-Pacific da Cebu-City. Verso le 11 dopo aver prenotato i voli e aver fatto inbgagli salutiamo definitivamente il confortevole e conveniente Clarkton per partire con un tricycle verso il terminal dei bus di DAU-Mabalacat.

6 febbraio 2013, al Mount Pinatubo

Stamattina levataccia e colazione alle 5 per partire alle 5.30, prima a prelevare gli altri compagni di viaggio, due austriaci ed un australiano e poi a partire verso la destinazione del monte Pinatubo. Sulla Jeep siamo in 5, per cui abbiamo il vantaggio del miglior prezzo di 2'450P avendo il veicolo completo. Usciti da Angeles passiamo da Mabalacat, da Capas dove vediamo il monumento ai caduti della seconda guerra mondiale. Si tratta di un monumento a forna missile

martedì 5 febbraio 2013

5 febbraio 2013, da Baguio a Angeles

Ci svegliamo con i primi raggi di sole (circa le 6.30), che entrano direttamente in camera. Per approfittare della nostra prestigiosa suite con cucina facciamo colazione con quanto comperato ieri sera. Intanto anche oggi una bella giornata ci attende prima di partire definitivamente dalle alture della Cordilliera Central, oggi ci attende una giornata di trasferimento fino a Angeles. Da qui intendiamo affrontare domani il trecking fino al cratere del Pinatubo. Consegnata la chiave della nostra suite, prendiamo un taxi per la stazio9ne terminale dei bus della Victory Liner.

lunedì 4 febbraio 2013

3 - 4 febbraio 2013, da Sagada a Baguio


Ci siamo alzati abbastanza presto, fatto una ottima ed abbondante colazione al Yogourth House, per poiandare sulla piazza a prendere il bus per la prossima destinazione; Baguio, la principale città di Luzon-Norte. Prediamo alle 9.00 il bus della GL-Lizardo per un percorso che si prospetta essere di 5 – 6 ore fra le montagne della “cordillera central”. Percorreremo la famosa Haselma Highway, costruita con notevoli sforzi e mezzi in mezzo alle impervie montagne della cordilliera centrale.

1 – 2 febbraio 2013, da Banague a Sagada

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Ci alziamo alle sette e con grande sorpresa, stamattina piove, ciò che non fa altro che aumentare la già altissima umidità. I nostri vestiti lavati due giorni fa non sono asciugati, anzi sembrano ancora più bagnati che dopo il lavaggio. Il paesaggio che vediamo dalla nostra camera è, grazie alle nuvole e la nebbia, ugualmente pittoresco, in particolare con le prime luci del mattino.

giovedì 31 gennaio 2013

30 - 31 gennaio 2013, fra le risaie terrazzate di Banaue

Dopo l'intensiva giornata di trasferimento di ieri ci siamo riservati per oggi un programma soft. Ci alziamo dopo le 8 per fare colazione a basa di ottimi pancakes al ristorante del popolo dove alloggiamo. Alle 9 siamo pronti per affrontare il tour accordato ieri con la nostra giovane guida Justin che ci viene a prendere con un tricycle quasi nuovo. Il tempo è bellimmo con il cielo senza una nuvola per cui come prima tappa facciamo la visita dei vari view point delle risaie sopra Banaue. Sono i più visitati ed in alcuni si mettono in mostra degli Ifugao in costume per farsi fotografare dai turisti. Gli Ifugao sono il popolo

martedì 29 gennaio 2013

29 gennaio 2013, da Tamok a Banaue

Potremmo dire che oggi la giornata è iniziata storta, ho messo la sveglia per alzarci in tempo per prendere il bus delle 5, ma non ho controllato l'orario locale dell'orologio cosi che la sveglia è partita già alle 3.45. Poi, dopo la colazione gentilmente preparata fuori orario, attendiamo sulla strada il bus delle 5, che arriva alle 5.50. Ma, la peggiore sorpresa arriva dopo una mezz'ora di viaggio, quando chiedo informazioni per pagare il bus, il bigliettario mi dice candidamente che il bus non sta facendo il percorso che ci aspettiamo noi. Invece di fare la strada diretta Tamok – Tinglayen – Bontoc, sulla cordillera centrale,

domenica 27 gennaio 2013

27 - 28 gennaio 2013, da Tuguegarao a Tamok

Ci svegliamo con i primi rumori del traffico che passa sotto la nostra finestra, per poi farci servire la colazione americana con french toast. Prima di partire facciamo un tentativo di visitare il centro, ma già dopo pochi passi, la puzza dell'inquinamento dei motorini è impossibile.Noi riusciamo a fare una visita cattedrale, non molto lontana dal nostro hotel. Mentre passiamo davanti l'entrata vediamo la numerosa folla di fedeli e sentiamo il prete a fare la predica in inglese.Le sue parole, per mia sorpresa .. ma non poi cosi tanto, sono un'inno agli americani e alla glorificazione del loro successo. Mancavano solo degli spot pubblicitari per la CocaCola, McDonald o Monsanto per completare la propaganda pro USA!

26 gennaio 2013, da Pagudpud a Tuguegarao

Già durante la notte ne avevamo sentiti i segnali, appena svegli ecco la conferma: piove!. Non molto, ma il paesaggio colorato con il mare ed il cielo blu è tutto grigio, mentre la temperatura è scesa di qualche grado. Oggi per colazione riceviamo degli ottimi panckake, che ieri per nostra delusione, non avevano. La cucina qui al nostro resort è veramente eccellente ed anche il personale è molto gentile e disponibile. Poi, mentre la pioggia sembra dare una breve tregua, appena fatto il check-out ci facciamo organizzare un tricycle per portarci con tutti i bagagli fino alla fermata dei bus sulla Highways della costa.

venerdì 25 gennaio 2013

24 – 25 gennaio a Pagudpud/Blue Lagoon

Stamattina mentre ci stiamo preparando per la colazione sentiamo dei forti colpi sulla sabbia della spiaggia e vedendo proprio li diverse persone ci chiediamo se sia stato una noce di cocco a cadere dall'albero. In effetti è proprio cosi, ma la noce di cocco non è caduta per caso, guardando su verso la cima vediamo un giovane ed intrepido arrampicatore che le sta staccando ad una ad una per poi lanciarle sulla sabbia sottostante.

martedì 22 gennaio 2013

22 – 23 gennaio 2013, da Laoag a Pagudpud/Saud Beach


Anche stamattina non avendo optato per la colazione filippina, che prevede normalmente salsicce, pancetta o pollo, riceviamo solo un caffè solubile, un paio di toast e una tazza di riso bianco. Ci rifaremo all'arrivo a Saud Beach con la papja e mangostani comperatiierii. Da Laoag partiamo però presto con un bus dalla fermata a pochi passi dall'hotel, per procedere verso Pagudpug al limite nord-ovest dell'isola di Luzon. Abbiamo preso un bus regionale, un po datato, quindi senza aria condizionata, che per me è meglio visto che mi devo curare il raffreddore e l'occhio che continua a lacrimare. Il bus continua a fermarsi fra i paesi che attraversiamo, continua asalire gente, e dopo alcune fermate è pieno, sia di passeggeri, sia di merci le quali

21 gennaio 2013, da Vigan a Laoag



La colazione al cordillera-Inn e un po' modesta, niente in confronto a quella di ieri al Vigan Plaza, ma anche il prezzo del pernottamento è la meta .. per cui non si può avere tutto!. Comunque la camera è bella, spaziosa e pulita; per il prezzo di neanche 30Fr, non possiamo dire niente. Mentre usciamo dall'hotel dopo il check-in sentiamo il suono di un banda e vediamo passare via davanti a noi un funerale, con una bara bianca caricata sopra un calesse.


domenica 20 gennaio 2013

20 gennaio 2013, a Vigan

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Stamattina, grazie anche alla tranquillità della camera, dormiamo più a lungo del soliti, tanto che rischiamo di perdere l'orario di colazione. Mentre scendiamo nel bel ristorante del piano di sotto per la colazione notiamo che nell'hotel girano vari fotografi e una serie di persone vestite in modo equivocante. Pensiamo che sarà la solita fotoshooting per qualche casa di moda. Scopriremo però solo a sera tarda chi erano.

19 gennaio 2013, da San Juan a Vigan

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Dopo la buona colazione al nostro resort arriva il momento di lasciare questo bel posto, lo, facciamo con una trasferta in uno dei posti turistico-storico più conosciuti delle Filippine: la città di Vigan patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

venerdì 18 gennaio 2013

17 – 18 gennaio 2013, a San Juan

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Qui sulla nella bella baia di Urbitzondo, presso San Juan abbiamo vissuto per due giorni il rilassante ambiente dei surfisti, che con le loro acrobazie con le tavole ci riescono sempre a meravigliare. Subito dopo la colazione ci spostiamo con i nostri bagagli all'adiavente San Juan Surf Resort dove ci accoglie un'ambiente più pulito e cordiale del Seaboy,

giovedì 17 gennaio 2013

16 gennaio 2013, da Angeles a San Juan de la Union

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Sveglia alle 7.30 per fare colazione a base di ottimi pankackes e frutta per poi partire in tricycle verso la stazione dei bus di Dao/Mabalacat un paio di km fuori dal centro. Il trasporto dei nostri ingombranti bagagli che inizialmente ci sembra un problema viene elegantemente risolto infilando nel carettino laterale tutto quanto possibile, in modo però di lasciare un posto asedere per Maggie, mentre i mi siedo sul sedile dietro il pilota.

15 gennaio 2013, a Clark – Angeles City

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Stamattina ci svegliamo tardi e facciamo tranquillamente colazione al lato della piscina dell'hotel con una serie di tre ottimi pankake a testa ed una porzione jumbo di frutta esotica. Peccato che il caffè non è altro che nescafè solubile con una bustina di creamer …

14 gennaio 2013, da Taipei a Clark/ Filippine

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Fatta la colazione in camera, poi preparati i bagagli e fatto il check-out all'hotel siamo partiti per la laboriosa ricerca della stazione dei bus in partenza per l'aeroporto. Malgrado entriamo ed usciamo dalla Stazione da quando siamo qui non siamo ancora riusciti a trovare l'orientamento nei meandri e cunicoli sotto la stazione centrale di Taipei.

11 – 13 gennaio 2013, a Taipei

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11 gennaio: Ci alziamo con i primi rumori della strada e vediamo che il cielo è sereno mentre già stanno arrivando i primi raggi di sole. Per colazione ci accontentiamo dei resti portati dal Giappone accompagnati da un instant-coffi made in Japan. Apprezziamo la comodità di avere un bollitore ed un refrigerante in camera! Poi usciamo a fare il primo giro di ricognizione attorno alla stazione centrale per poi andare a pranzo al Palais e Chine con Bob (l'americano conosciuto a Okinawa),

10 gennaio 2013, da Tokyo a Taipei (Taiwan)

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Oggi partiamo presto da Tokyo-Ueno per una lunga tratta di trasferimento dal Paese del Sol Levante fino a Taiwan. Fatta un velocissima colazione in camera partiamo già alle 7.00 verso la stazione di  Ueno per prendere la Subway

9 gennaio 2013, a Tokyo e saluto a Nadja

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Facciamo colazione in camera con i resti rimasti da Okinawa prima di partire con la Subway per la stazione di Takadanobaba, dove abbiamo l'appuntamento con Nadja, che stamattina dice di essersi svegliata con un forte mal di schiena e di non aver potuto andare a scuola. Dopo averla calorosamente salutata e preso assieme un caffè andiamo con lei a visitare la zona di Shibuya per vedere la città dal 45simo piano dall'osservatorio del palazzo municipale. Proprio da quel palazzo che non abbiamo potuto salire la prima volta a causa del terremoto. Purtroppo è un po nuvoloso e non si riesce a vedere il monte Fushi, ma la vista sui grattacieli circostanti è grandiosa. Facciamo poi un pranzo veloce per andare assieme a visitare il parco di Yoyogi dove vediamo il con il notevole tempio shintoista di Meiji Jingu ed assistiamo alle preghiere cerimonie davanti al tempio. Facciamo poi un bel giro del parco sotto gli ultimi raggi di sole per poi recarci al centro nevralgico di Shibuya, dove Nadya ci dice che a quest'ora si può assistere al maggior assembramento di gente di tutta Tokyo, e viste le proporzioni forse del mondo intero. Dall'alto del punto di vista sopra lo Starbucks possiamo vedere e fotografare la gente quando attraversa l'incrocio in un intreccio indescrivibile di percorsi, infatti quando il semaforo diventa verde per i pedoni tutto l'incrocio è a loro disposizione e le auto sono tutte ferme per diversi minuti. Ci divertiamo a fotografare anche se le condizioni di luce, dopo il tramonto, non sono tanto favorevoli. Poi non ci resta che trovare nei paraggi un buon ristorante Sushi per l'untima cena a Tokyo con Nadja. Troviamo un piccolo ma accogliente ristorante Sushi vicino al centro di Shinjuku. Preso poi la subway fino a Gotanda dove salutiamo Nadja per poi rientrare al nostro hotel MyStay di Ueno per l'ultima notte a Tokyo.

mercoledì 9 gennaio 2013

8 gennaio 2013 da Okinawa a Tokyo

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Colazione in stile western al ristorante giapponese dell'hotel, poi dopo il check-out ci avviamo a piedi verso la fermata del Monorail per l'aeroporto. Qui vicino ai pilastri della linea del monorail rivediamo la vecchia signora con i folti capelli grigi che rovista nei rifiuti prevalentemente di plastica. L'abbiamo già vista da diversi giorni, non riusciamo a credere che possa vivere con questo freddo proprio sotto il ponte in una città del Giappone di oggi. Mentre passiamo vediamo un passante che le porta una scatola con del cibo vediamo lei a fare un profondo inchino di saluto. Noi prendiamo il monorail per arrivare in ca. mezz'ora all'aeroporto dove passiamo il pomeriggio a girare per l'aeroporto, aggiornare il blog e comperare i dolci okinawesi per Nadja. Anche il check-in si svolge senza problemi, ma al controllo dei bagagli a mano Maggie deve lasciare sul posto il suo bel mini-coltellino svizzero dimenticato di travasarlo nel bagaglio. Quando partiamo con il volo JetStar GK138, alle 18.45 è già notte e fuori piovviggina. Il volo con l'Airbus 320 è tranquillo e arriviamo a Tokyo-Marita alle 21'00 in leggero anticipo. Poi riusciamo a prendere quasi al volo il treno espresso Narita Sky-Access per la stazione di Ueno dove abbiamo prenotato l'hotel. Non ci accorgiamo che si tratta di un treno con supplemento e così quando passa il controllore ci becchiamo da pagare un supplemento pari al costo del biglietto normale. Facendo i calcoli ci accorgiamo che per il treno Exppress veniamo a pagare quasi quanto ci è costato il volo Low-cost da Okinawa a Tokyo. A Ueno, appena usciti dalla stazione, mentre camminiamo due gentlemenn giapponesi “carichi” di di sakè (il vino di riso giapponese) si propongono per aiutarci a trovare l'hotel. Uno di loro prende in mano il carrello di Maggie, non tanto per aiutarla ma più per tenersi lui in equilibrio. Malignamente gli chiedo se stanno tornando dal lavoro, e loro diplomaticamente sorridendo mi dicono di si .. è stata lunga la giornata!! La figlia Nadja, il giorno dopo ci dirà che qui a Ueno è tipico dopo un certo orario la sera vedere rincasare i manager locali, con una alta gradazione alcoolica, zig-zagando sui marciapiedi. Notiamo subito che qui la temperatura è molto più rigida di Okinava. Arrivati verso le 11 all'hotel MySay e troviamo tutto chiuso malgrado avessimo informato che saremmo arrivati tardi. Un attimo di apprensione poi troviamo le indicazioni ed un campanello nascosto per mobilitare l'addetto della ricezione, che arriva come un'automa a farci il check-in. Ci addormentiamo subito in questa piccola ma ben riscaldata camera giapponese.

sabato 5 gennaio 2013

1 - 7 gennaio 2013, a Okinawa

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1 gennaio: oggi, dopo la lunga notte di San Silvestro ci siamo alzati molto tardi per poi fare un giro del centro, a cercare un caffè con qualcosa per colazione, finiamo cosi come ieri allo Starbucks dove troviamo, oltre al passabile caffè anche della pasticceria non troppo dolce. Quella giapponese è talmente dolce che preferiamo a malinquore quella prefabbricata del Starbucks. Passando davanti la libreria Yunkudo visitata ieri ci gustiamo per pranzo una abbondante porzione di ottime patate dolci alla griglia. Visitato poi il bel giardino cinese di Fukushen situato a solo 300m dal nostro Hotel. Malgrado il posto sia di dimensioni ridotte vi sono, un laghetto con cascata, vari ponti e torri e 5 templi di varie dimensioni. Veramente notevole come sono riusciti a sistemare armoniosamente, senza che sia troppo kitch, le varie strutture nel parco. Peccato che alle 17.30 chiude ed il guardiano ce lo ricorda molto puntualmente. Ci riseviamo di ritornare nei prossimi giorni per rivederlo sotto un'altra luce … possibilmente quella del mattino!
2 gennaio: Preso la carta giornaliera del monorail per visitare e vedere i vari aspetti e quartieri della città di Naha. Vi è una sola linea costruita inizialmente per collegare per collegare il centro con l'aeroporto. La linea costò talmente tanto che poi dovette rinunciare ad estenderla. Noi facciamo subito una visita all'aeroporto per preparaci alla nostra partenza aerea dell'8 di gennaio con la compagnia australiana JetStar. L'aeroporto è nuovo e molto grande tanto che ci sembra sovradimensionato per le sole esigenze locali. Oggi è abbastanza affollato perché in Giappone i primi tre giorni dell'anno sono festivi e allora i Giapponesi che possono vengono a cercare il caldo al qui al sud. Poi riprendiamo il monorail per andare all'altro capo della linea, a Shuri da dove si può visitare il parco con il castello Shurijo. Prima di entrare nel parco facciamo la spesa con dei sushi e frutta per un bel pick-nick nel parco. Il castello e tutto il complesso sono stati ricostruiti dopo la totale distruzione della seconda guerra mondiale. La giornata è bella e la temperatura gradevole tanto da vedere vari visitatori girare in T-Shirt. Oggi per i giapponesi è giorno festivo per cui, e nostra fortuna, nel cortile davanti al castello possiamo assistere a delle performance di danza e teatro giapponese. Purtroppo la parte centrale del castello con il tempio è in fase di restauro per cui rinunciamo ad entrare per la visita. Ritorniamo poi dopo aver fatto il giro del piccolo lago alla base del castello per ritornare a prendere il monorail e rientrare all'hotel. La cena la facciamo in un ristorante della movimentata Kokusai Dori.
3 gennaio: oggi giornata di relax e di preparazione delle prossime escusioni a Nago e a all'isola di Kume. Dopo la colazione in camera partiamo a piedi per la zona del porto dei traghetti per verificare da dove partono, gli orari e quali sono i costi. Poi, dopo un pranzo veloce in un caffè della zona del porto,, ci rechiamo a piedi fino all'ufficio turistico, dove siamo accolti molto cordialmente dall'adetto che si da da fare ad aiutarci, malgrado il suo scarso inglese. Lui riconoscendoci , siamo oramai alla terza visita ci accoglie sempre gentile e sorridente. Con lui verifichiamo quando e da dove parte il bus che vogliamo prendere domani per visitare l'acquario Churaumi di Nago al nord dell'isola di Okinawa.
4 gennaio: partiti in taxi dall'hotel APA al terminale dei bus di Naha. Preso qui bus il 111 per Nago, della durata di circa 1.5 ore. Dal terminale dei bus di Nago ci facciamo portare indietro all'albergo Route Inn di Yukufo a sud di Nago. Qui consegnamo i nostri bagagli per poi prendere il bus 65 per il centro si intrattenimenti di Ocean Park dove si trova il famoso acquario (Motubo), ca mezz'ora. Visitato l'enorme parco con acquario, giardino tropicali ecc. grande e spaziosa camera con ottima e abbondante colazione compresa per 80Fr. Tempo piovvigginoso e fresco. Ritornati in albergo con taxi assieme a due cinesi di Hong Kong, condividiamo la spesa per pagare meno del bus. Fatto un bel bagno nella Open Onsen dell'albergo, inizialmente freddo ma l'acqua ha 41 gradi e si cuoce bene!!
5 gennaio: dopo la colazione all'hotel, e dopo aver fatto la ricarica di yen al postomat delle poste giapponesi, preso il comodo bus 111 per ritornare a Naha. Anche oggi il cielo è coperto e a tratti cade una leggera pioggerellina, la temperatura è però sui 20 gradi e c'è poco vento. Scesi al terminal dei bus di Naha decidiamo di trasferirci a piedi all'hotel Rasso Matsushima, cosi da ispezionare anche questa zona che costeggia la linea del monorail. E' appena passato mezzogiorno che sul cammino troviamo uno ristorante in stile western con una stuzzicante proposta di pane e pasticceria. Giusto il posto per rinvigorirci con un caffè e gustare dei panini. Con nostra estrema sorpresa troviamo sul tavolo, oltre alla salsa di soia una bottiglia di buon olio di oliva toscano! Una prima assoluta per noi in Giappone. Raggiamo l'hotel troppo presto per il check-inn, lasciamo i bagagli e facciamo un giro di ispezione della zona commerciale di Kokusai. La zona è molto estesa e a anche molto confusa, qui si può trovare di tutto dai souveniers, ai vestiti, agli alimentari, tutto assieme! Puoi trovare a lato delle mutande e reggiseni la frutta e la verdura o le box di plastica, che qui chiamano bento, con i sushi o altre proposte alimentari. Comunque è molto pittoresco e rilassantte girare a zonzo fra le bancarelle. Qui sembra, ma magari è solo in questo periodo festivo, che nessuno abbia fretta! Noi ci comperiamo un paio di bento-box con del polipo e dei sushi per cenare poi in camera. La qualità e la quantità sono ottime e la presa modica. All'hotel Rasso dopo fatto il check-in e vista la camera chiediamo se possiamo ritornare per l'ultima notte dopo l'escursione di domani all'isola di Kume. Nessun problema per la camera, ma il prezzo che ci chiedono pagando in cash è di un terzo superiore a quello pagato via Internet tramite www.hotels.com. Non vale neanche la pena di insistere con il tipo della ricezione che parla inglese solo a segni, ritorno in camera faccio la prenotazione alla tariffa ridotta ... e nemmeno il tempo di scendere con l'ascensore che la conferma della mia prenotazione è già arrivata sulla stampante del ricezionista. Prodigi di internet, pensando che la transazione è stata fatta tramite un provider italiano, l'addebito tramite un gestore di carte di credito americano e la prenotazione ad un catena di alberghi giapponesi. Dopo la sistemazione delle varie pendenze amministrative, ceniamo per poi andare presto a dormire in modo da poterci alzare presto domani per l'ecursione all'isola di Kume, Kume-jima in giapponese.
6 gennaio: escursione all'isola di Kume. Partenza dall'hotel alle 7.15 per andare a piedi al porto ad acquistare il biglietto di andata e ritorno (65 Fr a testa). La Kume Line parte puntuale alle 8.30 e dopo aver fatto una complicata manovra per girare la nave all'interno del porto ci inoltriamo sul mare aperto. Inizialmente sembra calmo, ma poi iniziamo a cavalcare le onde sempre più forti, niente di buono per chi dovesse soffrire il mal di mare. Il tempo è nuvoloso con qualche piccola finestra di blu da dove ogni tanto riesce a sbirciare il sole. Sul percorso della navigazione riusciamo sempre a vedere qualche isola o dei banchi di sabbia che appaiono come delle fini linee gialla sopra l'orizzonte. Dopo ca. un'ora e mezza facciamo scalo sull'isola di Tonaki, dove scendono in pochi e non sale nessuno. In effetti sono pochi i passeggeri sul traghetto e non ci meraviglia che la corsa di domani pomeriggio alle 2pm è stata cancellata. Già Bob Walker ci aveva detto che avremmo trovati pochi passeggeri e che quasi tutte le linee dei ferry sono mantenute operative per garantire un minimo sevizio pubblico. Inoltre l'isola di Kume è raggiungibile anche con un volo di 20' da Naha. All'arrivo verso la 11.30 al porto piove e dobbiamo usare l'ombrello per camminare verso il vicino paese per cercare un alloggio. Già al primo tentativo troviamo una spaziosa camera nell'hotel Garden Hill appena usciti dal porto. Si tratta di una grande infrastruttura alberghiera con tanto di piscina e vasto parco,ma in questa stagione è desolatamente vuota per cui riceviamo dal gentile e ospitale gerente un prezzo speciale di 8'000yen con colazione inclusa. Ci sistemiamo nelle spaziosa camera, che dopo le tante camere-bonsai avute finora ci sembra un'esagerazione, per poi fare una visita a piedi dei dintorni. Intanto il tempo cambia e arriva addirittura a splendere il sole. Torniamo in albergo a prendere la bicicletta che abbiamo liberamente a disposizione per cercare di raggiungere l'altro lato dell'isola dove vi sono le spiagge e la maggiori attrazzioni turistiche. Maggie preferisce fare il percorso di ca 5 – 6 Km a piedi. Arrivato dall'altra parte dopo aver attraversato una infinità di piantagioni di canna da zucchero faccio una visita al ponte che collega la piccola isola di Ojima a quella di Kume e le belle spiagge di Eef desolatamente vuote in questa stagione. Faccio poi la spesa in un negozio per poi ritornare con il tramontar del sole all'abergo dove mi attende Maggie. Ceniamo nella calda camera con le minestre ed il pesce fresco comperato poco prima. Peccato che domani mattina dobbiamo partire con il traghetto delle 8.30, quando il gerente dell'hotel ci aveva proposto di portarci a fare il giro dell'isola con la sua auto .. gli diciamo che sarà per la prossima volta!
7 gennaio: ritorno da Kumejima e ultimo giorno a Okinawa
A parte alcuni operai che ci lavorano siamo i soli ospiti a gustarci l'abbondante e particolare colazione giapponese dell'albergo. Tutti sono cosi gentili che ci risulta difficile rifiutare quanto ci viene proposto ... così ci capita che il gerente ci propone di portarci con la sua auto fino al porto di partenza che dista solo 200m dall'albergo. Ci caricano i bagagli e non abbiamo neanche il tempo di rispondere che già ci troviamo in viaggio verso il porto! Anche oggi alla partenza abbiamo fortuna con il tempo, è soleggiato e malgrado un po di vento marino la temperatura è gradevole. L'imbarcazione di stamattina è della stessa linea ma un po più piccola. Dopo aver fatto tutti i preparativi e caricato i due camion ed i pochi passeggeri partiamo in perfetto orario. Man mano che ci avviciniamo ad Okinawa il tempo peggiora, il sole si nasconde e all'arrivo avremo la solita pioggerellina pomeridana. Nel fermata intermedia sull'isola di Tonaky sale a bordo un giovane backpaker giapponese che ci dice di essere venuto qui per passare i sui quattro giorni di vacanza e di avere ancora inserata il volo di ritorno a Tokyo. Conversando con lui passiamo l'ultima ora di traghetto per poi sbarcare a Naha e rientrare al nostro Rasso Hotel per passare l'ultima notte okinawese. Ci concediamo l'ultima cena in un ristorante con l'intrattenimento musicale di una copia proveniente dalle isole più a sud dell'arcipelago di Okinava. Il gruppo si chiama Uruka ed è il nome della loro città di provenienza sull'isola di Miyakojima, che come ci dicono loro sono più vicini a Taiwan che a Okinawa. La musica è molto particolare per essere giapponese, sembra un misto fra musica caraibica e polinesiana e caratterizzata dal suono melodico, monotono e quasi ossessivo del Sanshin, una specie di chitarra a tre corde con la parte inferiore coperta con pelle di serpente, sembra di lontane origini cinesi. Oltre alla bella musica ci viene servito un ottimo pasto a base di pesce crudo insalata e frutti di mare. Poi rientro all'hotel per prepararci alla partenza di domani per Tokyo.

28 - 31 dicembre 2012, a Okinawa

Foto seguono
28 dicembre: ottima e abbondante colazione western-giapponese all'albergo; nettamente la migliore finora. Oggi siamo rimasti quasi tutto il giorno in albergo a riposare, sistemare le varie questioni amministrative e a prepararci per la continuazione del viaggio. Devo infatti prenotare i voli per andare a Taiwan e da li verso le Filippine, avendo oramai deciso di evitare l'inverno coreano. Nel pomeriggio,mentre Maggie rimane in camera, io faccio un giro della zona e visito il tempio buddista a pochi passi dall'hotel e vicino al mare. Gironzolando nelle zona mi accorgo di essere capitato nel quartiere rosa di Naha, molti locali mostrano discretamente alla giapponese le foto con eloquenti inviti a frequentare le sale per i massaggi nei vari alberghi a ore. Difatti noto che la tariffa per la camera è molto bassa, ma poi vedo che cambia fra le varie fasce orarie, capisco che è il prezzo, non per il pernottamento, ma per una ora di occupazione. In un supermercato della zona compero una bento-box con dei frutti di mare già cotti e del salmone fresco che accompagnati da una baguette e dalla birra ci permetttono di fare una ottima cena in camera. La temperatura è mite e costantemente attorno ai 18 – 22 gradi, se non spira il vento si può girare con la maglietta. L'albergo come già dice il nome Beach Side Hotel è vicino al mare, ma fra l'hotel ed il mare passa l'autostrada. Per fortuna è rialzata per cui si può andare fino al mare passandoci sotto. La spiaggia seppur limitata è comoda per chi dal centro vorrebbe fare il bagno nel mare. In inverno purtroppo la temperatura non invita proprio a fare il bagno. Dalla nostra camera non riusciamo a vedere il mare, ma abbiamo una bella vista verso il centro della città e su un campo da golf totalmente recintato con una enorme rete di protezione verde tutt'attorno. Il terreno è completamente pieno di palline da golf che nessuno sembra interessato a raccogliere. Intanto i golfisti continuano a sparare nuove palline sul campo. Non capisco niente di golf, ma questo modo di giocare mi sembra molto strano.
29 dicembre: Oggi, dopo la colazione, alle 10 ci raggiunge all'hotel Bob, il professore americano abbiamo conosciuto sul traghetto da Kagoshima. Con la moglie Annie, originaria di Taiwan, si sono offerti per portarci con la loro auto a fare un giro del sud dell'isola di Okinawa. Il tempo è bellissimo con un cielo azzurro splendido, senza una nuvola e con una temperatura gradevole. Dopo molto tempo, per evitare sorprese, ci proteggiamo con la crema solare! La prima fermata è al museo della pace, come è stato nominato il campo si battaglia, teatro di uno dei più cruenti e terribili scontri della seconda guerra mondiale, qui denominata guerra del Pacifico. Mai un nome è stato così contraddetto! Secondo certe documenti storici morirono sul campo di battaglia di Okinawa 250'000 persone, fra civili e soldati dei due schieramenti. Fra queste 150'000 furono vittime civili! Mentre le vittime americane solo, si fa per dire, 10'000. Per gli americani fu il primo importante sbarco sul territorio giapponese, mentre per i giapponesi si trattava di impedire ad ogni costo lo sbarco, anche se Okinawa era un'isola ancora molto lontana dalle città nevralgiche del paese. Solo leggendo certe spaventose descrizioni si può capire quanto orribile furono quei mesi su queste spiagge e scogliere che ora sono state tramutate simbolicamte ne Parco della Pace. Solo i nomi dei 250'000 caduti (civili e militari di ambo le parti) gravati sui grandi parallelepipedi in marmo nero, testimoniano per far si che un simile orrore non si ripeti più. Trovo che, dopo quelli di Hiroshima e Nagasaki, questo è il terzo importante luogo simbolico lasciato in perenne ricordo per le future generazioni. A complemento simbolico e spirituale sulla collinetta artificiale dove sono stati sepolti collettivamente le vittime sorge un bel Tempio Buddista. Dopo aver vissuto, con una certa tristezza e commozione un'ora di visita del parco, un attimo di raccoglimento davanti alla statua del Budda ha un effetto liberatorio. Con Bob non parlo tanto della storia di questo posto perché so che lui sicuramente la vedrebbe sotto un'altra ottica. Discutendo sull'attuale necessità e giustificazione della presenza della base aerea americana dopo oramai 25 anni dalla fine della guerra fredda, mi aveva già fatto capire che fin che ci sono paesi come la Corea del Nord e l'Iran le basi sono necessarie! Ecco perché torna comodo ai militari avere in giro permanentemente qualche “fuocherello acceso”! Passato questo momento di ricordo storico del punto più a sud di Okinawa ci avviamo verso la costa est dove ci fermiamo in un paesino su un'isoletta collegata con un ponte per pranzare in un tipico ristorante locale. Bob ci dice che qui fanno i migliori Soba Noodels (una specie di tagliatelle spesse fatte con la pasta di riso cotte con verdura e carne di maiale) di tutta Okinava e che quando si trova nei paraggi passa qui a farseli servire. In effetti, senza aver fatto la prova di tutti gli altri, gli dobbiamo attestare che sono veramente buoni e gustosi. Essendo con carne, Maggie deve ripiegare su dei tempura di gamberetti e di patate dolci. Riprendiamo poi il viaggio seguendo la costa est, dove assistiamo a dei voli in parapendio sopra  la scogliera, per poi andare a Okinawa-City dove vive Bob. Lui vive in un appartamento all'ultimo piano con una bella vista verso la baia di Okinawa-City. Ci godiamo la vista dal suo balcone con un caffè servito gentilmente dalla moglie Annie. Discutendo poi con lui scopriamo la sua vera vocazione: quella di scrivere guide di viaggio. Ci fa vedere il manoscritto di ca 500 pagine della guida per la visite di tutte le isole dell'arcipelago di Okinawa, Dice che nei 10anni che è qui le ha visitate tutte e di aver ricercato e documentato tutto quanto trovato. La seconda sua opera, che dovrebbe essere uscire fra 2 - 3 anni riguarda la transiberiana, da lui percorsa già otto volte!! Terminiamo poi la giornata con Bob e Annie visitando la base aerea americana di Kadena dove lui insegna. All'entrata dobbiamo fare un permesso speciale, Bob vorrebbe farci dare uno valido per una settimana in modo che potremmo entrare ed uscire quando vogliamo. Ci dice che potremmo eventualmente avere una camera nella base. Non è che ci teniamo tanto perché saremmo un po tagliati fuori a 20K da Naha. Malgrado la sua insistenza l'addetto al Gateway 1 della base ci concede un permesso per una sola giornata. Facciamo tutta la procedura di registrazione con fotocopia del passaporto, foto e firma per poi in compagnia di Bob e Annie entrare in questa enclave militare americana su territorio giapponese. Bob ci fa vedere le abitazioni di soldati e ufficiali della Air Force, per poi finire nel grande shopping center dove loro possono comperare tutto tax free. Fatto il giro del negozio per poi cenare con una pizza e coca cola al Pizza Hut come se fossimo a Las Vegas. L'escursione giornaliera con Bob termina con il trasporto al nostro hotel a Naha e con la ppromessa di rimanere in contatto. Loro il 3 gennaio vanno a Taipei dove saranno li anche al nostro arrivo. Chissà che non potremmo ri-incontrarci a Taipei?
30 dicembre: dopo la colazione partiamo a piedi, sotto una leggera pioggerellina e un forte vento che rende inutile l'uso dell'ombrello, per visitare il tempio shintoista di Naminoue e l'adiacente tempio di Koshibyo dedicato a Confucio che si trovano a poca distanza dal nostro hotel. Poi continuiamo il giro per avvicinarci al centro commerciale di Naha e prendere info di altri hotel dato che domani il Beach Side dove siamo adesso è tutto occupato. Di ritorno facciamo la spesa in un supermercato vicino al Loisir Hotel (probabilmente il più grande e lussuoso Ressort di Naha!) per comperare del salmone e polipo fresco per poi cenare nella camera del nostro hotel. Tramite internet prenotiamo la camera per domani sera al APA Hotel del centro nevralgico di Naha per soli 40 Fr., ma senza la colazione.
31 dicembre: trasloco a piedi al APA Hotel, poi girato per il centro, visitato il grande negozio di libri Yunkudo disposta su 5 piani. La Hoppli di Milano sembrerebbe un'edicola se comparata con questo imponente negozio di libri. I libri, non in giapponese sono solo due modeste file di libri in inglese, altre lingue non esistono per niente! Per il reparto dei famosi fumetti giapponesi Manga, è riservato un intero piano. Anche oggi il tempo è nuvoloso con a sprazzi qualche timida occhiata di sole. Facciamo poi una visita a piedi della strada dei souveniers per poi rientrare a riposarci un po in albergo per poi uscire a cena al Helios-Pub della Kokusai Dori. Qui per la cena di San Silvestro scegliamo dei menù filo-occidentali; Maggie Fish & Chips ed io una enorme bistecca di pollo senza ossa accompagnata da verdura ed insalata locale. Fra queste un melone amaro, per i miei gusti niente di particolare, ma qui pare sia molto apprezzato! Per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo acquistiamo una bottiglia di spumante “Conte Cavour” al Family Market vicino al nostro Hotel. Prima di festeggiare però ci godiamo un bagno giapponese al “onsen” dell'albergo. Fatto il brindisi di mezzanotte con il neoacquistato spumante astigiano guardando alla TV i festeggiamenti con uno show in stile “americo-giapponese”. Allegri ma molto controllati!