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sabato 5 gennaio 2013

28 - 31 dicembre 2012, a Okinawa

Foto seguono
28 dicembre: ottima e abbondante colazione western-giapponese all'albergo; nettamente la migliore finora. Oggi siamo rimasti quasi tutto il giorno in albergo a riposare, sistemare le varie questioni amministrative e a prepararci per la continuazione del viaggio. Devo infatti prenotare i voli per andare a Taiwan e da li verso le Filippine, avendo oramai deciso di evitare l'inverno coreano. Nel pomeriggio,mentre Maggie rimane in camera, io faccio un giro della zona e visito il tempio buddista a pochi passi dall'hotel e vicino al mare. Gironzolando nelle zona mi accorgo di essere capitato nel quartiere rosa di Naha, molti locali mostrano discretamente alla giapponese le foto con eloquenti inviti a frequentare le sale per i massaggi nei vari alberghi a ore. Difatti noto che la tariffa per la camera è molto bassa, ma poi vedo che cambia fra le varie fasce orarie, capisco che è il prezzo, non per il pernottamento, ma per una ora di occupazione. In un supermercato della zona compero una bento-box con dei frutti di mare già cotti e del salmone fresco che accompagnati da una baguette e dalla birra ci permetttono di fare una ottima cena in camera. La temperatura è mite e costantemente attorno ai 18 – 22 gradi, se non spira il vento si può girare con la maglietta. L'albergo come già dice il nome Beach Side Hotel è vicino al mare, ma fra l'hotel ed il mare passa l'autostrada. Per fortuna è rialzata per cui si può andare fino al mare passandoci sotto. La spiaggia seppur limitata è comoda per chi dal centro vorrebbe fare il bagno nel mare. In inverno purtroppo la temperatura non invita proprio a fare il bagno. Dalla nostra camera non riusciamo a vedere il mare, ma abbiamo una bella vista verso il centro della città e su un campo da golf totalmente recintato con una enorme rete di protezione verde tutt'attorno. Il terreno è completamente pieno di palline da golf che nessuno sembra interessato a raccogliere. Intanto i golfisti continuano a sparare nuove palline sul campo. Non capisco niente di golf, ma questo modo di giocare mi sembra molto strano.
29 dicembre: Oggi, dopo la colazione, alle 10 ci raggiunge all'hotel Bob, il professore americano abbiamo conosciuto sul traghetto da Kagoshima. Con la moglie Annie, originaria di Taiwan, si sono offerti per portarci con la loro auto a fare un giro del sud dell'isola di Okinawa. Il tempo è bellissimo con un cielo azzurro splendido, senza una nuvola e con una temperatura gradevole. Dopo molto tempo, per evitare sorprese, ci proteggiamo con la crema solare! La prima fermata è al museo della pace, come è stato nominato il campo si battaglia, teatro di uno dei più cruenti e terribili scontri della seconda guerra mondiale, qui denominata guerra del Pacifico. Mai un nome è stato così contraddetto! Secondo certe documenti storici morirono sul campo di battaglia di Okinawa 250'000 persone, fra civili e soldati dei due schieramenti. Fra queste 150'000 furono vittime civili! Mentre le vittime americane solo, si fa per dire, 10'000. Per gli americani fu il primo importante sbarco sul territorio giapponese, mentre per i giapponesi si trattava di impedire ad ogni costo lo sbarco, anche se Okinawa era un'isola ancora molto lontana dalle città nevralgiche del paese. Solo leggendo certe spaventose descrizioni si può capire quanto orribile furono quei mesi su queste spiagge e scogliere che ora sono state tramutate simbolicamte ne Parco della Pace. Solo i nomi dei 250'000 caduti (civili e militari di ambo le parti) gravati sui grandi parallelepipedi in marmo nero, testimoniano per far si che un simile orrore non si ripeti più. Trovo che, dopo quelli di Hiroshima e Nagasaki, questo è il terzo importante luogo simbolico lasciato in perenne ricordo per le future generazioni. A complemento simbolico e spirituale sulla collinetta artificiale dove sono stati sepolti collettivamente le vittime sorge un bel Tempio Buddista. Dopo aver vissuto, con una certa tristezza e commozione un'ora di visita del parco, un attimo di raccoglimento davanti alla statua del Budda ha un effetto liberatorio. Con Bob non parlo tanto della storia di questo posto perché so che lui sicuramente la vedrebbe sotto un'altra ottica. Discutendo sull'attuale necessità e giustificazione della presenza della base aerea americana dopo oramai 25 anni dalla fine della guerra fredda, mi aveva già fatto capire che fin che ci sono paesi come la Corea del Nord e l'Iran le basi sono necessarie! Ecco perché torna comodo ai militari avere in giro permanentemente qualche “fuocherello acceso”! Passato questo momento di ricordo storico del punto più a sud di Okinawa ci avviamo verso la costa est dove ci fermiamo in un paesino su un'isoletta collegata con un ponte per pranzare in un tipico ristorante locale. Bob ci dice che qui fanno i migliori Soba Noodels (una specie di tagliatelle spesse fatte con la pasta di riso cotte con verdura e carne di maiale) di tutta Okinava e che quando si trova nei paraggi passa qui a farseli servire. In effetti, senza aver fatto la prova di tutti gli altri, gli dobbiamo attestare che sono veramente buoni e gustosi. Essendo con carne, Maggie deve ripiegare su dei tempura di gamberetti e di patate dolci. Riprendiamo poi il viaggio seguendo la costa est, dove assistiamo a dei voli in parapendio sopra  la scogliera, per poi andare a Okinawa-City dove vive Bob. Lui vive in un appartamento all'ultimo piano con una bella vista verso la baia di Okinawa-City. Ci godiamo la vista dal suo balcone con un caffè servito gentilmente dalla moglie Annie. Discutendo poi con lui scopriamo la sua vera vocazione: quella di scrivere guide di viaggio. Ci fa vedere il manoscritto di ca 500 pagine della guida per la visite di tutte le isole dell'arcipelago di Okinawa, Dice che nei 10anni che è qui le ha visitate tutte e di aver ricercato e documentato tutto quanto trovato. La seconda sua opera, che dovrebbe essere uscire fra 2 - 3 anni riguarda la transiberiana, da lui percorsa già otto volte!! Terminiamo poi la giornata con Bob e Annie visitando la base aerea americana di Kadena dove lui insegna. All'entrata dobbiamo fare un permesso speciale, Bob vorrebbe farci dare uno valido per una settimana in modo che potremmo entrare ed uscire quando vogliamo. Ci dice che potremmo eventualmente avere una camera nella base. Non è che ci teniamo tanto perché saremmo un po tagliati fuori a 20K da Naha. Malgrado la sua insistenza l'addetto al Gateway 1 della base ci concede un permesso per una sola giornata. Facciamo tutta la procedura di registrazione con fotocopia del passaporto, foto e firma per poi in compagnia di Bob e Annie entrare in questa enclave militare americana su territorio giapponese. Bob ci fa vedere le abitazioni di soldati e ufficiali della Air Force, per poi finire nel grande shopping center dove loro possono comperare tutto tax free. Fatto il giro del negozio per poi cenare con una pizza e coca cola al Pizza Hut come se fossimo a Las Vegas. L'escursione giornaliera con Bob termina con il trasporto al nostro hotel a Naha e con la ppromessa di rimanere in contatto. Loro il 3 gennaio vanno a Taipei dove saranno li anche al nostro arrivo. Chissà che non potremmo ri-incontrarci a Taipei?
30 dicembre: dopo la colazione partiamo a piedi, sotto una leggera pioggerellina e un forte vento che rende inutile l'uso dell'ombrello, per visitare il tempio shintoista di Naminoue e l'adiacente tempio di Koshibyo dedicato a Confucio che si trovano a poca distanza dal nostro hotel. Poi continuiamo il giro per avvicinarci al centro commerciale di Naha e prendere info di altri hotel dato che domani il Beach Side dove siamo adesso è tutto occupato. Di ritorno facciamo la spesa in un supermercato vicino al Loisir Hotel (probabilmente il più grande e lussuoso Ressort di Naha!) per comperare del salmone e polipo fresco per poi cenare nella camera del nostro hotel. Tramite internet prenotiamo la camera per domani sera al APA Hotel del centro nevralgico di Naha per soli 40 Fr., ma senza la colazione.
31 dicembre: trasloco a piedi al APA Hotel, poi girato per il centro, visitato il grande negozio di libri Yunkudo disposta su 5 piani. La Hoppli di Milano sembrerebbe un'edicola se comparata con questo imponente negozio di libri. I libri, non in giapponese sono solo due modeste file di libri in inglese, altre lingue non esistono per niente! Per il reparto dei famosi fumetti giapponesi Manga, è riservato un intero piano. Anche oggi il tempo è nuvoloso con a sprazzi qualche timida occhiata di sole. Facciamo poi una visita a piedi della strada dei souveniers per poi rientrare a riposarci un po in albergo per poi uscire a cena al Helios-Pub della Kokusai Dori. Qui per la cena di San Silvestro scegliamo dei menù filo-occidentali; Maggie Fish & Chips ed io una enorme bistecca di pollo senza ossa accompagnata da verdura ed insalata locale. Fra queste un melone amaro, per i miei gusti niente di particolare, ma qui pare sia molto apprezzato! Per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo acquistiamo una bottiglia di spumante “Conte Cavour” al Family Market vicino al nostro Hotel. Prima di festeggiare però ci godiamo un bagno giapponese al “onsen” dell'albergo. Fatto il brindisi di mezzanotte con il neoacquistato spumante astigiano guardando alla TV i festeggiamenti con uno show in stile “americo-giapponese”. Allegri ma molto controllati!