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domenica 18 novembre 2012

16 - 18 novembre, a Yogyakarta

Foto seguono
Passiamo il secondo giorno nella Guesthouse ad organizzare il volo verso il Giappone e regolare le varie pendenze amministrative. Dopo diverse peripezie con le riservazioni online, riesco a trovare un volo estremamente conveniente con Air Asia (un po la EasyJet asiatica) da Dempasar (Bali) a Tokio, con scalo a Kuala Lumpur. Prima provo con un'agenzia online tedesca, ma la transazione non termina correttamente, cosi per non rischiare un “doble booking” , annullo tutto e prenoto con su successo tramite la compagnia stessa. Poi conversiamoo via Skype con la figlia Nadja per vedere come organizzare la visita in Giappone e la continuazionne del viaggio verso la Corea del Sud in traghetto. Fra un tuffo in piscina, uno spuntino al ristorantte passiamo tranquillamente la giornata. La sera ci facciamo portare in Becak fino all'inizio della Via Marliboro, la via dei negozi di artigianato Batik e prodotti locali vari. E' venerdi, giorno festivo qui, per cui la strada è letteralmente invasa dalla gente. Il caos è tale che in alcuni punti ti fermi anche 10 min a lasciar passare la gente. L'atmosfera, con gruppi che suonano qua e la, è molto festoso. Siccome i problemi di “toilette” di Maggie non sembrano terminare e anche il mio stomaco comincia a rumoreggiare passiamo in una Apotek a comperare un rifornimento di pastiglie di carbone. Speriamo che con l'immodio riescono ad aiutarci!
 
Il secondo giorno è ancora un giorno di relax e alle questioni organizzative e burocratiche, come la soluzione del problema del collaudo dell'auto. Vista l'impossibilità di rinviare il collaudo a dopo il nostro ritorno, chiedo ai nostri ai nostri vicini per ritornare le targhe all'ufficio circolazione. Per fortuna la posta comincia ad essere dirottata correttamente alla SwissPostBox. Servizio che dopo un mio iniziale rodaggio sembra soddisfare. Trovo comodo poter vedere sullo schermo quanto arriva nella bucalettere, poterlo consultare, cancellare, rispedire o scaricare a volontà. Intanto le “condizioni intestinali” di Maggie non migliorano e le mie cominciano a preoccupare seriamente … finche anch'io devo correre .. correre! Intanto i nostri menù continuano a diventare sempre più stani, tanto che i camerieri tra di loro sorridono quando ordiniamo; i menù sono del tipo: riso bianco e banane, riso bianco e pasta in bianco o cus cus e patate, sempre accompagnate da Coca Cola, la migliore bevanda medicinale contro i nostri problemi! Verso le tre e mezza del pomeriggio, dopo aver fatto un sopralluogo nei vari guesthouse della zona per rapportare Nello, prendiamo un Becak per recarci al mercato degli ucceli. Niente di particolare, a parte i concorsi canori con gli uccellini che inizialmente non riusciamo a capire come funzionano. Poi ci spiegano che viene valutata la durata o la tonalità del canto degli ucellini delle varie gabbie appese per il concorso. Non appena viene tolta la copertura della gabbia gli ucellini. Per ogni giro di concorso, di tipo diverso si mettona a cantare allegramente. Sarà anche interessante ma sono pur sempre uccelli tenuti in cattività! Al mercato vediamo, oltre agli uccelli, i famosi galli da combattimento, i colombi addestrati, gufi, topi, conigli, porcellini d'india, cani ecc … non tutti sembrano essere tenuti convenientemente.
Il terzo giorno a Yogya lo dedichiamo alla cultura e alle tradizioni locali. Andiamo difatti a visitare il Kraton, ovvero il palazzo-residenza del sultano. Si tratta di una vera e propria città recintata all'interno della città, dove il sultano di Yogja governava la regione. Una specie di città proibita in miniatura. Sono circa 5'000 gli impiegati, fra guardie, inservienti, giardinieri che attualmente lavorano per il sultano. All'interno del Kraton vi sono una serie di musei sugli oggetti dell'epoca coloniale olandese e molti dipinti e fotografie della dinastia del sultano. Oggi è domenica e possiamo assistere alle prestazioni musicali e di danza tradizionale che il sultano ogni domenica offre ai visitatori. Al rientro dal Kraton riusciamo ad anticipare di poco l'acquazzone tropicale che per tutta la serata si abbatterà su Yogya. Pioveva cosi intensamente che non funzionava più nemmno il WiFi del gesthouse. Ci dicono che entra acqua nei cavi e l'antenna non funziona più. Devo quindi ripiegare sul ristorantino al lato del guesthose. All'agenzia viaggi conveniamo i dettagli per l'uscita di domani al Dieng Plateau, con rientro a Borobodur. Dopo la solita snervante tratattiva riusciamo a spuntare il prezzo di 500'000Rp (50Fr) per un'auto privata con autista, benzina e posteggi inclusi.