Translate

sabato 15 dicembre 2012

15 dicembre 2012, da Kyoto a Hiroshima

Foto seguono
Maggie continua ad avere dolori alla spalla. Dopo colazione al nostro ostello facciamo una sfacchinata con i bagagli per prendere il Shinkanzen per Hiroshima. Nessun problema a riservare il posto, trovare il binario, e salire sul Sakura 551, ora con il nostro RailPass siamo diventati anche esperti Shinkanzen! Arriviamo a Hiroshima prima di mezzogiono e andiamo subito all'ostello, il l'accogliente ed economico Hana Guesthouse, dove re-incontriamo la polacca che avevamo conosciuto a Kyoto. Per pranzo proviamo in un caratteristico locale sopra la stazione il piatto tipico di Hiroscima: gli okonomiaki, un misto di verdura con carne o frutti di mare fatti scaldare su una piastra fino a farli diventare parzialmente croccanti, una specie di röschti con verdura, carne o frutti di mare. Ottimi e a costi modici, sarà per questo che si chiamano così?! Poi con il tram andiamo a visitare la zona storica dedicata al ricordo dell'esplosione atomica. Hiroschima, è la città del tragico passato essendo stata scelta dagli americani come bersaglio per l'impiego della prima bomba atomica fatta esplodere su un obiettivo civile. Il fatidico 6 agosto del 1945, quando alle 8.15, la bomba fu fatta scoppiare a ca. 600m sopra il centro della città, che a quel momento aveva ca. 350'000 abitanti. Morirono a causa delle conseguenze dirette dell'esplosione ca. 150'000 persone, altri 100'000 morirono in seguito per le conseguenze delle radiazioni atomiche. Le cifre sono stimate non essendo stato possibile avere dei riferimenti certi sull'immane tragedia. Inoltre i giapponesi per pudore, e gli alleati per un certo segno di vergogna cercarono a lungo sminuire gli effetti dell'immane tragedia umana. Si può dire che fu questo il primo impiego di armi di distruzione di massa della storia umana. Confesso che davanti a certe immagini, in particolare le due foto aeree che mostrano il centro di Hiroshima, prima e dopo l'esplosione, ho dovuto asciugarmi le lagrime. Non riesco a capire perché la coscienza umana non abbia potuto evitare un simile tragedia. Solo la perversa logica di strategia militare, con tutte le possibili attenuanti, può giustificare l'impiego di un ordigno di tale portata. Mi è inconcepibile il fatto che sia stato ignorato dai politici e dai militari l'appello degli scienziati (vedi in particolare Einstein, Szilard, Fermi e Oppenheimer) che avevano partecipato alla concezione e costruzione della bomba atomica, a non impiegarla su obiettivi civili. Ma oramai gli alti ranghi dell'esercito americano avevano deciso, mancava solo la determinazione della città bersaglio. Hiroshima fu scelta perché aveva delle importanti industrie militari e perché, sembra, non vi erano campi con prigionieri alleati. Immaginarsi cosa sia accaduto in quei pochi secondi dopo l'esplosione e qualcosa di terribile, ma ancora più terribile è immaginarsi le sofferenze per le conseguenze causate dalle radiazioni. Ancora oggi vi sono in Giappne numerosi ospedali predisposti e specializzati a curare le malattie causate dalle radiazioni nucleari. Un particolare che non conoscevo al riguardo di Hiroshima, che viene qui ricordato con un monumento, è che molte vittime erano coreane, pare addirittura 30'000. Infatti nelle fabbriche giapponesi vi erano molti lavoratori forzati coreani, cinesi e di altri paesi asiatici. Siamo poi usciti molto rattristati da questo museo simbolicamente dedicato alla pace, quasi per dar segno alla tristezza appena fuori ha iniziato a piovere. Ritorniamo poi, dopo aver scattato le ultime foto all'imbrunire, in tram al nostro ostello. Ceniamo poi all'ostello con quanto comperato nel negozio accanto.

13 -14 dicembre 2012, a Kyoto e Nara

Foto seguono
La prima mattina a Kyoto ci saluta con un tempo bellissimo, ancora un po freddino ma con il sole ed il cielo sereno. Noi iniziamo con la colazione all'ostello, con i toast e la marmellata comperata ieri. Poi via per visitare le attrazioni di Kyoto indicateci da Nadja. Qui i templi ed i posti interessanti sono talmente tanti che bisogna fare assolutamente una selezione. Noi iniziamo da sud con il Fushimi Shrine, il tempio noto per le moltissime porte rosse allineate per creare dei lunghi tunnel. Il contrasto coni colori della vegetazione invernale sono fantastici e permettono di scattare delle foto molto suggestive.Noi giriamo per ore quasi come incantati in questo labirinto di ponti e templi. Poi torniamo in tram verso il quartiere di Gion, conosciuto per il quartiere delle Geishe … e dei negozi per i turisti! Dopo la vista del tempio con relativi sottotempli, ammiriamo la città dall'alto con il sole che tramonta e decidiamo di scendere a piedi verso il nostro ostello. Sul percorso ci imbattiamo in un enorme cimitero giapponese. A parte la dimensione è impressionante l'ordine e la la regolarità di come sono disposte le tombe. La sera al rientro ci concediamo una cena in “stile italiano” con spaghetti al pomodoro e tonno, accompagnato da un vino cileno. Eccellenti i nostri primi spaghetti di tutto il viaggio finora!
Il secondo giorno lo dedichiamo alla visita di Nara, città nota per essere stata la prima capitale del Giappone e per ospitare la statua del Budda più grande del Giappone. Percorriamo in treno i 40km di distanza da Kyoto e arrivati a Nara ci facciamo consigliare dalla gentile signora dell'info center che ci indica un percorso ideale per il tempo che disponiamo. Dopo una prima tratta i bus iniziamo con la visita di un “japanes garden” con tanto di Tea House e vari ponticelli e persino un prato di muschio.Poi via per il tempio con il grande Budda, ma mentre camminiamo veniamo seguiti da numerosi caprioli che qui sono in giro liberi … per farsi alimentare dai turisti. Ve ne sono talmente tanti che danno quasi fastidio.Mentre cerchiamo di mangiare un panino ci troviamo circondati da 4 caprioli che vorrebbero partecipare al nostro spuntino, poi non ricevendo niente uno mi prende un prospetto dal sacco e inizia a degustarlo .. trovandolo però disgustoso lo abbandona subito. Il grande Budda, ricoperto d'oro, del tempio Todai-ji è veramente notevole, cosi come le due altre figure protettive ai lati del Budda. Con i suoi 17m di altezza e situata all'interno del tempio, è talmente grande che non si sa come fotografarla. Usciti poi come incantati da tanto splendore facciamo visita ad altri templi minori prima di riprendere il treno per rientrare a Kyoto; dove intendiamo terminare con la visita del padiglione d'oro a Kinkaku-ji il famoso "golden pavilion". Intanto si intensfcano i dolori alla spalla per Maggie che deve interrompere il giro e ripararsi al caldo. Ritorniamo all'ostello in bus per prepararci la cena a base di minestra di noodlels e uova, per riscaldarci dalla fredda giornata.