Fatta la solita colazione e poi salutati i nostri compagni di
avventura degli ultimi giorni. Loro ritornano in auto a Malinping,
noi invece partiamo dall'albergo alle 8.45 con un nbus, sul quale ci
accompagnano altri tre giovani spagnoli, fino alla stazione di
Sidareja da dove prenderemo il treno per Yogyakarta. Dappertutto nei
paesi che attraversiamo vediamo gente in festa, si tratta di un
importante festa mussulmana. A causa di questo, Nello per rientrare a
casa dovrà penare fra il traffico per ben 9 ore. All'andata ne
avevamo impiegate sei! Per noi è tutto più veloce e puntuale.
Partiamo in treno da Sidareja puntuali alle 11 e dopo un bel
percorso fra infinite risaie in nostro treno economy arriva puntuale
a Jogja, cosi viene chiamata comunemente Yogyakarta, alle 16. Qui
dopo aver contrattato il trasporto con due becak (le biciclette a tre
ruote con il posto per due passeggeri, che qui sono moltopopolari) ci
facciamo portare per ca. 3 - 4km nella zona di Prawirotaman per
cercare alloggio. I primi cinque che chiediamo sono pieni a causa
della festa mussulmana, ma poiquando cominciavamo a preoccuparci
troviamo il Guesthouse Prambanan che subito ci convince. Negoziato la
riduzione del prezzo per stare tre notti, pagheremo 30 Fr per una
camera bella e spaziosa e con la piscina a pochi metri. Particolare
interessante la colazione è individualizzata e viene portata davanti
alla camere all'orario desiderato, bisogna solo ordinare la sera
prima da un ben fornito elenco di opzioni. Tutto è molto curato e
pulito, sembra proprio di essere in una oasi in una grannde città di
oltre un milione di abitanti. La prima sera la prendiamo comoda
sfruttando la piscina e cercando di organizzarci via Internet, che
qui funziona molto bene, per il proseguio del viaggio. Il nostro
tavolino davanti alla camera diventa un po' il mio ufficio per un
paio di giorni.
venerdì 16 novembre 2012
12 - 14 novembre, con Nello a Pangandaran al mare
Foto seguono
Subito dopo la
colazione alle 7 ci prepariamo per una partenza in massa verso
Pangandaran. Verranno con noi, oltre a Lilis e Nello, anche il figlio
Aton e sua moglie Wuhlan. Sulla spaziosa Toyota trovano comodamente
posto, oltre ai sei passeggeri anche il nostri bagagli. Il percorso
verso il mare passa da Purwakarta, tocca la periferia di Bandung per
poi arrivare al mare dopo vari sali e scendi fra le montagne , in
gran parte vulcani. A pranzo ci fermiamo in ristorante
situato sopra una vasca di allevamento dei pesci. Mentre mangiamo
veniamo seguiti dai pesci che aspettano che qualcuno gli getti
qualcosa da mangiare, per poi azzuffarsi per arrivare prima. Intorno
possiamo ammirare le etese risaie che coprono oogni metro quadrato di
terreno attorno a noi. Alcuni campi sono già seminati e verdi mentre
altri sono ancora secchi e brulli. Nello ci spiega che è dato dal
fatto che qui il riso si coltiva da 2 atre volte all'anno, cosi i
contadini lo coltivano sclarmente per poterlo vendere a prezzi
migliori. Il viaggio, seppure la strada è in buone condizioni, è
lungo, ma non noioso. Arriviamo verso 17, giusto in tempo per fare il
chek-inn delle camere ed andare al mare a vedere la spiaggia. Siamo
al Puri Indah, un bell'albergo di classe media-alta con le camere
attorno ad una bella piscina che ci accoglie subito per il primo
bagno. Per la camera Nello, grazie al fatto che poi vorrebbe passare
qui con i partecipanti del treckin riesce a spuntare unn prezzo di
quasi la meta di quello regolare. Intanto grazie all'accesso internet
riesco a capire il problema con i Bancomat, il mio conto era andato
sotto zero! Ricaricato il conto e subito riesco a prelevare 2 milioni
di Rupie. Sembrano molte, ma corrispondono a 200 Fr.
A cena Nello ci
porta al mercato del pesce, dove in un ristorantepossiamo scegliere
noi il pesce, i gamberoni e i calamari e farli cucinare a nostra
sceltta. Veramente ottimi, in grande quantità ed a prezzi irrisori;
per sei persone, con la birra che qui è relativamente cara,
paghiamoo nenche 30 Fr. Da noi bsognerebbe aggiungere uno zero!
Terminiamo poi la serata all'albergo discutendo, fra una Bintag e l'altra, sul programma di domsani e del
Tracking che Nello sta organizzando per l'anno prossimo.
Secondo
giorno: con Nello e Maggie partiamo per fare una escursinoe attorno
alla penisola davanti a Pandangaran. Gli altri rimangono a Pandargan
per non perdere la nascita di una nipotina di Lilis che dovrebbe
avvenire proprio oggi. Noi partiamo a piedi con la guida Iwan per la
visita del forte giapponese costruito durante la seconda guerra
mondiale per difendere la baia. Attraversato il bosco con una
moltitudine di scimmiette (macachi) che vorrebbero ricevere del
cibo. Poi attraversiamo una bella grotta sul mare, dove vediamo molti
pipistrelli ed un gruppo di istrici che vivono nella grotta.
All'uscita della grotta ci attende poi un'imbarcazione che in 45 min
ci porterà a fare il giro della penisola. Il paesaggio è
inantevole, da una parte le capanne su palafitte per la pesca.
Dall'altra la scogliera coperta con una vegetazione tropicale.
Allinizio il mare sembra calmo ma poi le onde aumentano e la barca
sembra fare le montagne russe fra le onde. A tratti il mare è
coperto da una cremosa sciuma gialla, sembra vaniglia, ma la
spiegazione migliorre e che si tratta dell'inquinamento portato in
mare dai fiumi dalle prime pioggie stagionali. Completato il giro
arriviamo in una bella spiaggia bianca, dove faremo il bagno fra le
scimmiette ed i turisti locali. Dopo il ritorno all'albergo
termineremo la serata con una visita al ticinese Jonni, e la cena
assieme in un ristorante cinese. Intato Maggie sta lottando da vari
giorni contro la diarrea e deve così accontentarsi del menù a base
di riso e banane.
Il
terzo giorno partiamo di buon mattino per visitare la costa verso il
nord. Dopo aver percorso la strada costiera raggiungiamo il primo
paese dove visitiamo lo “scoglio del pescecane” con un bel parco in
vicinanza del mare. Poco più avanti visitiamo un ben tenuto centro
per la cura delle tartarughe di mare. Procedendo verso il “green
river” su una strada sconnessa, Nello dirà che è in questo stato perche no avranno pagato le imposte! In un paesino di pescatori più a nord ci
fermiamo per visitare una bella spiaggia usata dai surfisti
principianti per fare le prime esperienze, e per pranzare in un
ristorantino vicino al mare
Tentiamo
poi di visitare il Green Canyon, ma vi era un gruppo 7 bus con
studenti di Jakarta prima di noi, il tempo di attesa di due ore ci fa
desistere nell'impresa. Rinunciamo per tornare all'albergo e
prepararci per la serata e per preparae la partenza di domani. Per il
congedo da Nello e famiglia ci concediamo una cena di mare al
medesimo posto della prima sera a Pangandaran.
10 – 12 novembre, da Nello e Lilis a Malinping
Foto seguono
La scusa per
venire qui a trovare Nello è di aiutarlo a verificare il tracking
che sta organizzando per l'anno prossimo fra maggio e ottobre. Per
questo che oggi e nei prossimi giorni con lui li passeremo seguendo
il programma dei primo 4 giorni di questo interessante tracking
indonesiano fra l'isola di Java, Bali e Lombok. Chi dovesse essere
interessato al programma ed alle varie date proposte può farlo
chiedendoglielo per mail all'indirizzo nello.dellambrogio@gmail.com.
Il primo giorno
“chez Nello” lo passiamo con un programma dedicato agli effetti
geologici di questa regione: prima la visita dell'ancora attivo
vucano Tangkuban Parahu e poi dei bagni termali “Alam Belerang”
di Ciater. Quindi dopo la colazione mezza continentale – mezza
indonesiana partiamo in auto con il fido autista Nur per raggiungere
il parco nazionale dove si trova il nostro vulcano del nome quasi
inpronunciabile. L viaggio di avvicinamento dura un paio di ore con
una magnifica parte finale con l'attraversamento di molto fotogeniche
risaie e piantagioni di tè. Con l'auto si sale praticamente fino
all'altezza del bordo del cratere (ca 2'100m), dal quale si può
oltre che sentirne l'odore solfureo vedere uscire vapore a soffi
discontinui di quello che è l'attuale uscita del vulcano nel fondo
del cratere. Il cratere contiene molto poca acqua dato che la
stagione delle pioggie non è ancora praticamente incominciata. Con
un “ranger” del parco facciamo una breve escursione sul bordo del
cratere. Il vulcano sotto i nostri piedi, malgardo abbia ora attività
ridotta, è ritenuto un vulcano potenzialmente pericoloso. L'ultima
sua eruzione data del 1983, ma gli esperti lo tengono sotto controllo
perche potrebbe svegliarsi da un momento all'altro.
Per info vedi:
http://en.wikipedia.org/wiki/Tangkuban_Perahu
o http://www.volcanolive.com/tangkuban.html
Scendiamo
poi dal vulcano per andare a fare il bagno nelle piscine riscaldate
proprio dalle sorgenti termali della stessa montagna nel paese di
Ciater. Oltre ai bagni il luogo, sembra gestito ora da cinesi, è una
vera e propria Disneyland acquatica per grandi e piccoli. L'intera
vallata è riservata alle più diparate attivita e sembra che durante
i weekend è affollata da gente della cicina Bandung, ma anche da
Giacarta. Per fortuna le piscine termali sono tenute un po` in
disparte per cui del trambusto tutt'attorno non ce ne accorgiamo
neanche. Una prima vasca la temperatuta è di “accoglienti” 38 –
39 gradi, la seconda ne ha solo 2 in più, ma sembra quasi di cuocere
a fuoco lento. Si sera di non fare la fine della rana bollita! Nello
ne approfitta poi per fare un bel massaggio totale; dopo 45 min. di
“spremute e torchiature” e sembrava avesse fatto una maratona!
Dopo la visita alla parte più diversiva del parco rientriamo a
Malinping per una cena a base di ottimo pesce preparato con perizia
da Lilis. Con Nello il tema delle discussioni del dopo cena non
poteva essere altro che i preparativi del tracking dell'anno
prossimo. Tra le varie storie e avventure che poi Nello ci racconta,
vi è quella del suo mal-affare con il caffe. Con una persona del
posto aveva iniziato un'attività di compera e vendita di caffe
indonesiano. Dopo averne acquistato una prima partita (circa 500Kg)
l'affare si è sgonfiato con la sparizione del compagno d'affari,
finora introvabile. Nello si trova ora con un locale pieno di caffe
da vendere, ma sembra che qui a nessuno interessa perche gli
indonesiani preferiscono il caffe con lo zucchero già integrato
nella bustina. Se a qualcuno interessano 500Kg di buon caffe “Tipo
Arabica” di produzione indonesiana è invitato a rivolgersi a
Nello, nello.dell'ambrogio@gmail.com.
Il
secondo gorno passiamo visitando un lago artificiale con impianto
idroelettrico, la cui costruzione è stata iniziato dai russi,
all'epoca di Sukarno, e poi terminata da francoitaliani, nell'epoca
sucessiva. Il lago è molto ampio e svolge ora varie funzioni, quali
quella di riserva d'acqua per le risaie, per gli allevamenti di
pesci, per lo svago e per ultimo per la produzione di energia.
Diffatti vedendo la poca acqua che entrava nella condotta per la
centrale, non credo che la turbina sotto potesse girare! Terminata
la “visita tecnica” sotto un bel sole cocente ci spostiamo in
riva al lago per farci servire in un bel ristorante tradizionale
indonesiano una ottima grigliata di pesci. E' domenica e la zona è
affollata di gente che si diverte,fa pick-nick in riva al lago, ma
poi mentre mangiamo il cielo diventa nero, si sente un tuono e poi
arriva un'acquazzone tropicale con acqua a secchi. Si vede solo un
brulichio di gente da tutte le parti, ed in un attimo la spiaggia è
vuota. Incredibile con quale velocità la gente può sparire! Il
temporale dura poco, durante il ritorno a Malinping ritorna il sole.
Passando per Purwakarta cerco inutilmente di prelevare soldi da vari
ATM (Bancomat), non riesco a capire perche si rifiutano tutti di
sputare soldi .. il messaggio “ temporary unable to process your
request” non è che mi aiuta a capire dove sta il problema.
Speriamo che sia solo un problema locale! Per cena stasesa Lilis ci
ha preparato un buon Gado-Gado, piatto vegetariano con crema di
arachidi .. molto buono!. Peccato per Maggie che, causa i primi
sintomi di diarrea, è costretta ad accontentarsi di riso e banane.
Segue poi il briefing con Nello per la trasferta al mare di domani.
siccome noi poi continueremo per Yogyakarta in treno dobbiamo
prendere con noi tutti i bagagli.
9 novembre, da Bogor con Nello fino a Malinping
Stamattina ci
rechiamo di buon orario fare colazione al nostro accogliente wisma.
Fa già abbastanza caldo e mentre sto facendo colazione con un toast,
una fetta di formaggio Kraft ed un uovo sodo, tutto d'un tratto mi
viene la nausea, sento freddo mentre sudo, mi viene una grande
debolezza e lo stomaco si blocca. Capisco di sentirmi male, per cui
cerco di andare in camera per sdraiarmi sul letto. Faccio le scale
lentamente e appena entrato la porta della nostra camere mi trovo in
orizzontale sul letto. Poi adagio adagio, anche grazie alle cure
preoccupate di Maggie avevo picchiato la testa al muro, riesco a
riprendermi. E dopo una lunga doccia, come per incanto mi passa
tutto. Strano perché è la prima volta che mi capita una cosa del
genere. Passata la crisi ci avviamo a piedi per andare a visitare il
famoso parco botanico di Bogor. Si tratta di uno dei Parchi di questo
genere più grandi e con più specie dell'intera Asia. Lo scopo del
parco voluto da Sir Raffles, a quei tempi governatore di Java e
fondatore di Singapore è stato insediato qui per raccogliere le
varie specie di piante tropicali di tutto il mondo. Qui siamo a circa
800m di altitudine per cui il clima è adatto per sfuggire al calore
insopportabile della capitale Giacarta. Il luogo fu scelto degli
olandesi, che la chiamarono Buitezorg, come rifugio per gli
amministratori della colonia che abitavano a Batavia, l'attuale
Giacarta. Oggi, essendo Bogor a soli 80Km dalla capitale sono in
molti a pendolare fra i due centri, con conseguenze catastrofiche sia
sul traffico stradale sia su quello ferroviario. Nelle ore di punta,
dalle 7 del mattino alle 19 l'autostrada a quattro corsie è una
unica colonna.
Trovato
l'ingresso del parco ci faremo una camminata di 2 ore per visitare le
varie parti che ci interessano, le orchidee, gli enormi alberi
tropicali, le palme e le piante acquatiche. Il parco è talmente
enorme che per uscire dobbiamo affrettarci per non arrivare tardi
all'appuntamento con Nello.
Difatti appena
rientrati nella nostra pensione, ecco bussare alla nostra camera, è
Nello Dell'ambrogio che con il suo autista Nur che ci preleva per
portarci e ospitarci a casa sua a Malinping. Dopo un veloce pranzo al
ristorante cinese consigliatoci dal gestore della pensione partiamo
con l'auto per l'autostrada percorsa ieri con il bus in direzione di
Giacarta. Mentre percorriamo la tangenzaile di Giacarta ecco un bel
lavaggio con un temporale tropicale. Continuiamo poi verso
Purwacarta, per poi terminare nel paesino di Malinping. Arriviamo
verso le 17, qui salutiamo la moglie Lilis, dopo di che Nello ci
fa conoscere tutti i segreti del suo territorio e della casa da lui
stesso edificata pochi anni fa. Terminiamo la serata con una ottima
cena preparata da Lilis seguita dalle spiegazioni di Nello sul programma dei
prossimi giorni e varie rinfrescanti birre Bintang.
8 novembre, salamat jalan Sumatera, da Bukahueni a Bogor (Java)
Fatta la
colazione ed impacchettato tutto ci mettiamo sulla strada in
direzione Bukauheni per prendere un minibus verso il poro dei
traghetti. Il primo che si ferma ci vuole quasi spingere a salire, ma
quando gli dico di scrivermi il prezzo, scrive 350'000Rp, gli chiedo
se è pazzo, mentre vedo la signora della ricezione a farmi grandi
segni e a venire in nostro soccorso. Lei ci fa attendere un'altro il
quale ci chiede 35'000, seppure sono tanti vedendo cosa pagheranno
gli altri, accettiamo nostro malgrado con l'OK della signora soccorritrice Sul minibus siamo schiacciati come sardine, in undici
quando i posti sarebbero otto. La guida è oltremodo sportiva, finché sale vicino a me un passeggero con un vistoso stemma ufficiale al
petto. Dopo un paio di manovre azzardato il mio vicino, che mi
conferma di essere un poliziotto gli dice qualcosa con un tono
ufficiale e da li via l'autista Schumacher si calma e guiderà
normalmente. Alle 9.30 arriviamo al porto dei traghetti di Bukahueni,
dove senza grandi formalità comperiamo i biglietti e saliamo sul
traghetto. La traversata è confortevole e ci permette di muoverci
su tutta la nave e fare foto da ogni angolo. Il tempo è bello e la
temperatura, con il vento dal mare, abbastanza gradevole. Come dappertutto a Sumatra anche qui ognuno fa la gara a fotografarci e
farsi riprendere. Chiedo se da dove siamo si può vedere il Vulcano
Krakatoa ben famoso per la sua eruzione esplosiva si ca. 120 anni fa,
ma mi viene risposto di no, dista ben 30 – 40Km e sarebbe nascosto
da altre isole. La navigazione, attraverso l stretto dell Sonda, dura
ca. due ore, ma poi ci fermiamo per mezz'ora per entrare nel porto. I
traghetti partono ogni 30 minuti e creano una fila di 3 -4
imbarcazioni per ogni direzione. Sulla guida leggo che si vorrebbe
costruire un ponte per collegare Sumatra Java, un po come il ponte
sullo stretto di Messina, anche qui la zona è vulcanica e non
mancano i pericoli sismici. I lavori avrebbero dovuto essere iniziati
quest'anno, ma non si vede ancora nessun segno. Chiedo ad un marinaio
del traghetto che parla un poco l'inglese, il quale mi fa capire di
non saperne niente. Appena sbarcati sull'isola di Java ci cerchiamo
un ristorantino per pranzare con un paio di piatti di cucina Padang.
Sono ca le due quando partiamo con quello che dovrebbe essere il bus
diretto a Bogor, dove ci simo dati appuntamento per domani con Nello
Dell'Ambrogio. Il bus però, contrariamente alle nostre aspettative
prende l'autostrada per Jakarta, e di li a poco eccoci incasinati nel
traffico serale della circonvallazione di Jakarta. I vogliono un paio
di ore a 20 – 30 all'ora per arrivare all'uscita verso Bogor. Cosi
il viaggio che doveva durare 2 – 3 ore ne richiderà ben 6, per
fortuna il bus era confortevole e poco affollato. Arrivati alla
stazione dei bus di Bogor troviamo subito un alloggio che rispecchia
le nostre esigenze, il Wisma Pakuan. Appena preso possesso
dell'alloggio invio un SMS a Nello per informarlo dove venire a
prelevarci domani a mezzogiorno. E' tardi, ma facciamo poi in tempo
ad andare a cenare nell'elegante ristorante a fianco della nostra
pensione. Dopo aver pagato, non siamo nemmeno usciti che si spengono
tutte le luci ed il personale rimasto sale in motorino per tornare a
casa. In generale in Indonesia si cena appena diventa notte (18 –
19) e poi appena tutti hanno terminato chiudono bottega!
Iscriviti a:
Post (Atom)