Fatta la
colazione ed impacchettato tutto ci mettiamo sulla strada in
direzione Bukauheni per prendere un minibus verso il poro dei
traghetti. Il primo che si ferma ci vuole quasi spingere a salire, ma
quando gli dico di scrivermi il prezzo, scrive 350'000Rp, gli chiedo
se è pazzo, mentre vedo la signora della ricezione a farmi grandi
segni e a venire in nostro soccorso. Lei ci fa attendere un'altro il
quale ci chiede 35'000, seppure sono tanti vedendo cosa pagheranno
gli altri, accettiamo nostro malgrado con l'OK della signora soccorritrice Sul minibus siamo schiacciati come sardine, in undici
quando i posti sarebbero otto. La guida è oltremodo sportiva, finché sale vicino a me un passeggero con un vistoso stemma ufficiale al
petto. Dopo un paio di manovre azzardato il mio vicino, che mi
conferma di essere un poliziotto gli dice qualcosa con un tono
ufficiale e da li via l'autista Schumacher si calma e guiderà
normalmente. Alle 9.30 arriviamo al porto dei traghetti di Bukahueni,
dove senza grandi formalità comperiamo i biglietti e saliamo sul
traghetto. La traversata è confortevole e ci permette di muoverci
su tutta la nave e fare foto da ogni angolo. Il tempo è bello e la
temperatura, con il vento dal mare, abbastanza gradevole. Come dappertutto a Sumatra anche qui ognuno fa la gara a fotografarci e
farsi riprendere. Chiedo se da dove siamo si può vedere il Vulcano
Krakatoa ben famoso per la sua eruzione esplosiva si ca. 120 anni fa,
ma mi viene risposto di no, dista ben 30 – 40Km e sarebbe nascosto
da altre isole. La navigazione, attraverso l stretto dell Sonda, dura
ca. due ore, ma poi ci fermiamo per mezz'ora per entrare nel porto. I
traghetti partono ogni 30 minuti e creano una fila di 3 -4
imbarcazioni per ogni direzione. Sulla guida leggo che si vorrebbe
costruire un ponte per collegare Sumatra Java, un po come il ponte
sullo stretto di Messina, anche qui la zona è vulcanica e non
mancano i pericoli sismici. I lavori avrebbero dovuto essere iniziati
quest'anno, ma non si vede ancora nessun segno. Chiedo ad un marinaio
del traghetto che parla un poco l'inglese, il quale mi fa capire di
non saperne niente. Appena sbarcati sull'isola di Java ci cerchiamo
un ristorantino per pranzare con un paio di piatti di cucina Padang.
Sono ca le due quando partiamo con quello che dovrebbe essere il bus
diretto a Bogor, dove ci simo dati appuntamento per domani con Nello
Dell'Ambrogio. Il bus però, contrariamente alle nostre aspettative
prende l'autostrada per Jakarta, e di li a poco eccoci incasinati nel
traffico serale della circonvallazione di Jakarta. I vogliono un paio
di ore a 20 – 30 all'ora per arrivare all'uscita verso Bogor. Cosi
il viaggio che doveva durare 2 – 3 ore ne richiderà ben 6, per
fortuna il bus era confortevole e poco affollato. Arrivati alla
stazione dei bus di Bogor troviamo subito un alloggio che rispecchia
le nostre esigenze, il Wisma Pakuan. Appena preso possesso
dell'alloggio invio un SMS a Nello per informarlo dove venire a
prelevarci domani a mezzogiorno. E' tardi, ma facciamo poi in tempo
ad andare a cenare nell'elegante ristorante a fianco della nostra
pensione. Dopo aver pagato, non siamo nemmeno usciti che si spengono
tutte le luci ed il personale rimasto sale in motorino per tornare a
casa. In generale in Indonesia si cena appena diventa notte (18 –
19) e poi appena tutti hanno terminato chiudono bottega!