Foto seguono
23 dicembre:
nostro ultimo giorno con il Japan Rail Pass, per sfruttarlo fino
all'ultimo partiamo con il trenino per andare a percorre
praticamente il tratto ferroviario più a sud dell'isola di Kyushio e
dell'intero Giappone; la linea che va da Kagoshima fino Makurazaki
passando per Ibusaki e Unagi. Veloce colazione all'hotel per fare la
passeggiata fino alla stazione, comperare i biglietti e via con il
trenino bianco, sembra quello del latte .. e non solo per il colore.
Comunque il viaggio è confortevole e tranquillo, Dopo aver
costeggiato il mare ci inoltriamo verso l'interno dove vediamo il bel
cono del vulcano Komon che con la sua forma ed altezza è
l'attarzzione dell penisola di Satzuma. Lo spettacolo è
particolarmente pittoresco con il vulcano dietro i campi gialli di
colza in fiore. Il conduttore deve fare una fermata prolungata per
permettere ai passeggeri discendere a fotografare. Arrivati al
capolinea, dove i binari terminano brutalmente contro una parete di
cemento armato, siamo a Makurazaki. Noi abbiamo giusto il tempo per
fare due passi e acquistare dei sushi e altre delicatezze giapponesi
per pranzare sul treno Sul viaggio di ritorno rivediamo cosi lo
stesso spettacolo nelle direzione opposta con però il tempo che
continua a peggiorare. All'arrivo a Kagoshima pioviggina, ma la
temperatura è ancora gradevole. Alla stazione comperato presso
l'agenzia della Japan Rail il passaggio sul traghetto da Kagoshima a
Naha, sull'isola di Okinava per la sera del 26 di dicembre. Il costo
è un po' elevato, paghiamo 160 Fr. a testa, ma considerato che la
distanza da percorrere è di ca 750Km e la durata di 24h, non è poi
tanto esagerato. Per noi si tratta di un'ottima alternativa al volo,
visto che poi ritorneremo in volo a Tokyo con la JetStar l'8 di
gennaio. Avremo cosi l'occasione per rivedere Nadja prima di lasciare
il Giappone per Taiwan. Abbiamo infatti deciso, dopo aver trovato un
volo conveniente per Taipei, di proseguire per Taiwan evitando cosi
la fredda Corea del sud. La sera facciamo poi un'escursione fino al
porto per verificare come poter procedere verso Okinawa e per
visitare l'isola davanti a noi, e per vedere più da vicino il
vulcano Sakajima. Proprio mentre arriviamo al porto vediamo una
potente eruzione del vulcano che in breve tempo crea una nube oscura
sopra la regione a sud della città. Noi ceniamo poi ancora una
volta in uno dei ristoranti del Delfin-Port.
24 dicembre:
dopo la spartana colazione all'hotel partiamo per comperare il City
TourPass per poi visitare liberamente tutto il giorno la città ed i
dintorni con un apposito bus che fa un'itinerario turistico. Per
prima andiamo sulla collina che sovrasta il centro della città e
dalla quale si ha una ottima visione sulla baia e sul vulcano che
caratterizza la città. Poi dopo aver atteso il prossimo passaggio
andiamo al punto più ad est da dove ritorniamo per terminare il
nostro giro al porto, davanti al terminale dei traghetti per
l'attraversamento della baia di Kagoshima. Dopo aver visitato il
terminal, ci incamminiamo verso il nostro Hotel Toyoko, mentre la
temperatura si fa sempre più fredda ed il vento sempre più
pungente. Usciamo poi per la cena della vigilia in un ambiente che
qui sembra essere un pò più natalizio che nel resto del Giappone.
Sarà perché qui è rimasto qualcosa del tentativo di
cristianizzazione fatto dai missionari portoghesi? Difatti qui come
anche abbiamo constatato a Nagasaki si vedono delle chiese cristiane.
Comunque Le festività natalizie, più che qualcosa sentito dalla
gente, sono l'occasione per i commerci ed i negozi per invogliare la
gente a comperare regali e concedersi qualche sfizio extra. Noi
riusciamo dopo lunga e laboriosa ricerca a farci scattare delle foto
in tema festivo da inviare per e-mail come auguri di: BUONE FESTE.
Noi andiamo poi a cena in un ristorante che fanno le specialità della
regione di Hiroshima, ci gustiamo degli okonomiaki (vedi sotto
Hiroshima) cotti sulla piastra del nostro tavolo. Ottimi peccato solo
che non siamo riusciti ad evitare che ci mettessero sopra un salsa
dolciastra. Ai Giapponesi piace infatti creare dei contrasti di
gusto fra dolce e amaro o dolce e salato. Cosa che per noi
occidentali è ancora difficile da apprezzare. Usciti dal ristorante,
per evitare l'inusuale freddo di stasera ci rifugiamo nell'hotel a
spedire gli auguri via e-mail.
25 dicembre:
Ci alziamo con comodo, ma sempre in tempo per non perdere la
colazione che scade alle 10. Anche se è Natale i Giapponesi non
concedono niente ai ritardatari. Usciamo poi subito per andare al
porto a prendere il traghetto che attraversa la baia. Il tempo è
variabile, ma la temperatura e invernale, con il solito noioso vento
freddo. Attraversato la bai ci troviamo su quella che una volta era
un'isola, ma poi l'eruzione del vulcano nel 1914 ha creato un
collegamento con l'isola principale facendola diventare una penisola.
Dal porto di arrivo facciamo una camminata nell zona termale vicino
al mare. Qui troviamo un tempio e a poca distanza un lunga vasca con
acqua termale per fare il bagno ai piedi, Fa freddo ma prima Nadya
poi tutti noi togliamo le scarpe per goderci il calore ai piedi. Il
primo momento è uno schock ma poi diventa gradevole e non si
vorrebbe più uscire. Visitato la zona del vulcano Sakajima. Al
Visitor Center, al zona del vulcano è Parco Nazionale, riceviamo le
interessanti info da un Senior Agent che con foto e modelli ci spiga
la storia e l'evoluzione di questo vulcano, che è il più attivo del
Giappone, e forse di tutto il mondo, Sono anni infatti che continua a
eruttare ad un ritmo di 8'000 – 12'000 eruzioni ( anche
importanti!!) all'anno. Girando nelle strade di Kagoshima e dintorni
abbiamo notato degli strani sacchi gialli con della polvere nera, non
sono altro che le ceneri del vulcano che regolarmente la gente scopa
assieme e raccoglie! Ci accorgiamo che anche l'aria a momenti ha
odori particolari. Meglio non preoccuparci inutilmente! Noi
continuiamo poi con un bus il giro sulle pendici del vulcano fino
a vedere nel cratere. Per nostra delusione, ma credo sia meglio cosi,
non quello attivo, ma quello che aveva eruttato nel 1914 e che è
rivoltato verso la città , che da allora è spento. Nessuno sa però
fino a quando. Peccato che il pomeriggio è stato nuvoloso e non
abbiamo potuto vedere il pennacchio di fumo dal cratere attivo. Noi
poi rientriamo con il traghetto
e a piedi fino al'hotel, non dopo esserci riscaldati nuovamente i
piedi nell'acqua termale.