Oggi dedichiamo
l'intera giornata alla visita di Nagasaki, altra città giapponese
vittima del tragico passato nucleare. Noi la raggiungiamo con il treno
regolare in un comodo viaggio di 2 ore. Questa non è una linea
Shinkanzen, ma il paesaggio che attraversiamo con montagne, coste e
isole è veramente stupendo. La temperatura è abbastanza fredda
anche se a tratti splende il sole. Arrivati alla stazione prendiamo
un Nagasaki-Pass per viaggiare con tutti i mezzi pubblici. Con il
tram facciamo un giro della parte sud per poi andare a pranzare in un
ristorante di Chinatown. Poi dopo aver visitato il Gloven Garden con
vista sul mare dedichiamo il resto della giornata al museo e ai
ricordi della seconda esplosione atomica. Qui a Nagasaki è stato
perpretato, a mio avviso, un crimine contro l'umanità, dato che
questa tragedia poteva essere veramente evitata! Non vi erano motivi,
a parte quelli strategici militari, per impiegare, tre giorni dopo
Hiroshima una simile arma di distruzione di massa. Il Giappone era
distrutto e stava per capitolare, la Russia era entrata in guerra
contro il Giappone per poter partecipare alla spartizione del
“bottino di guerra”. Personalmente non vedo nessun motivo valido
per giustificare il sacrificio di ancora 100'000 esseri umani, dopo
la già tremenda tragedia di tre giorni prima a Hiroshima. Gli unici
motivi che posso immaginarmi erano quelli di umiliare il Giappone e
di avvertire i Sovietici della predominanza americana. La stessa
strategia e attitudine che fu poi continuata con la guerra di Corea e
la guerra fredda. Ci vollero poi due generazioni per capire che
questa stategia non aveva senso e poteva portare solo verso il peggio
del peggio! I vari trattati di non proliferazione e gli accordi di
smantellamento di una parte degli arsenali accumulati sono un buon
segno ma non basta. Come è mostrato bene nel museo della pace di
Nagasaki, quello delle armi atomiche non è un pericolo scampato,
sono ancora ca. 20'000 le testate nucleari (alcune 1'000 volte più
potenti di quelle di Nagasaki) stazionate nei vari arsenali atomici.
Lo smantellamento di questi ordigni è attualmente uno dei maggiori
problemi con cui si trova confrontata l'umanità intera. Terminata
la visita del museo facciamo un giro sulla grande piazza dedicata
alla pace nel mondo, con innumerevoli statue dedicate alla pace
donate da città, nazioni e da singoli artisti. Poi all'imbrunir
arriva per noi l'ora di prendere il tram, ritornare alla stazione e
rientrare con il treno a Fukuoka. Anche oggi le temperature,
malgrado il sole, sono state invernali. A Fukuoka ritroviamo Nadja
all'hotel e con lei usciamo per fare un giro notturno e cenare nei
pressi dell'albergo. Qui stasera fa molto freddo e tira un vento
gelido, per cui rientriamo subito a prepararci per la partenza di domani.