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giovedì 20 dicembre 2012

16 dicembre 2012, da Hiroshima a Fukuoka

Foto seguono
Ci alziamo presto per fare colazione con quanto comperato ieri sera e prepararci per la partenza. Prima di partire per la prossima destiazione di Fukuoka, da solo vado a fare una visita mattutina all'isola di Miyajima, Maggie rinuncia per non stancare troppo la spalla dolorante. Questa isola è una delle maggiore e più fotografate attrazioni turistiche dell'intero Giappone per il toori (porta rossa) sull'acqua del mare. Il primo tratto di ca. 20' è in treno poi con un traghetto, in ca. 15' si raggiunge il porto dell'isola. Da qui a piedi in un'ora si possono vedere e visitare tutte le attrazioni turistiche. Io arrivo abbastanza presto per cui i turisti sono ancora pochi, ma quando rientro devo già cercare un passaggio fra i vari gruppi di visitatori. Lo spettacolo con la “porta rossa” ed il contrasto dell cielo e del mare blu è bellissimo. Con il sorgere del sole dietro l'isola e il tempio in primo piano creano un aspetto fotografico particolare. Mi diverto a scattare foto da ogni angolazione e con ogni soggetto in primo piano possibile. Poi il rientro all'ostello a prendere i bagagli, e con Maggie che si è un po ripresa al caldo dell'ostello, partiamo a piedi per la vicina stazione a prendere lo Shinkanzen per destinazione Fukuoka. Sul percorso del paesaggio c'è poco da vedere dato che la linea del Shinkansen è quasi sempre nei tunnel. Stranamente l'accellerazione del Shinkanzen mi fa spegnere il Laptop mentre stiamo viaggiando! La citta, nostra destinazione odierna si chiama Fukuoka, mala la stazione dove arriveremo si chiama Hakata, per cui a volte vi è un po di confusione. Qui abbiamo l'appuntamento con Nadja al Guesthouse Spirit of Aloha prenotato anticipatamente via internet. Arrivati li dopo una laboriosa ricerca con cartine con le strade scritte solo in giapponese, invece di Nadja troviamo un biglietto che ci dice di chiamarla perché lei ci aspetta in un Starbucks delle vicinanze. Il posto non ci ispira molto e anche l'impressione igienica, vedendo la cucina e l'ambiente attorno non corrisponde agli standard visti finora in Giappone. Quando arriva Nadja e ci conferma le nostre prime impressioni, cerchiamo di trattare con il gerente e via telefono il proprietario su cosa fare per annullare la prenotazione. Noi proponiamo di rimanere e pagare una notte, mentre loro insistono per farsi pagare anche la metà del giorno seguente. In fiine vista la poca loro flessibilità e resoci conto che noi con la riservazione avremmo perso solo il 10% (neanche 15 Fr,) decidiamo di salutarli e andare a cercare un'altro posto. A poca distanza troviamo un hotel della serie Mystays per stare la prima notte. Poi tramite internet troveremo un'altro posto a poca distanza per un prezzo molto più conveniente per le due notti successive. La sera facciamo con Nadja un giro a piedi della zona costeggiando il fiume con le intense illuminazioni commerciali-natalizie per poi finire in un ristorane con che propone specialità Rahmen (una specie di zuppa con carne di maiale, verdure e le grosse noodels di riso. Per i carnivori niente male ma riuscire ad arrangiare un menù vegetariano per Maggie in un ristorante che serve solo carne è stata una grande sfida!! Per fortuna Nadja ci ha aiutato a spiegare le nostre particolari esigenze al cuoco giapponese, che con grande piacere ha fatto una eccezione culinaria.