Translate

martedì 20 novembre 2012

20 novembre, da Borobodur a Solo

Foto seguono
Considerata la stagione rinunciamo di alzarci alle 4 del mattino per fotografate il Borobodur con l'alzarsi del sole. Siamo anche un po pigri, quindi optiamo per fare l'abbondante colazione all'albergo, prima di entrare verso le 7.30 a visitare il tempio. Il tempo è nuvoloso, con qualche occhiata di sole, ciò che rende interessante cercare gli angoli giusti per fotografare. Qui si potrebbe fotografare all'infinito, solo i bassoriglievi con le scene della vita del Budda sono più di 1'500, distribuiti sui tre piani della grande piramide del tempio. Quello che qui fa impressione è la dimensione combinata con la raffinatezza dei bassoriglievi. La parte superiore con lo stupa principale ed vari “stupini” (piccoli stupa) atttorno, con in sottofondo il verde della foresta attorno, creano un'ambiente magico. Capiamo come il Borobodur in passato attraeva molti pellegrini buddisti dall'intera Asia. Particolre interessante, gli stupa laterali contengono una statua del Budda, mentre quelli principale più grande è vuoto, simboleggia lo stato spirituale più alto, irragiungibile, nmmeno per il Budda! Per chi è interessato alla storia del tempio può visitare: http://it.wikipedia.org/wiki/Borobudur
All'interno del tempio si incontrano molti studenti a gruppi che cercano di ingaggiare i turisti per esercitare le loro conoscenze di inglese. All'inizio è carino, ma poi anche in considerazione che loro sono in tanti, i turisti pochi e le domande sempre le stesse, per noi diventa noioso. Risolviamo il problema dicendo che l'inglese non è la nostra lingua, se sono interessati possiamo esercitarci in italiano o tedesco, allora scompaiono e ti lasciano in pace. Dopo un paio di ore lasciamo ancora incantati (ma ben sudati) questo bel luogo per farci la doccia, fatto il check-out ci incamminiamo per un paio di km per prendere un bus per la stazione centrale di Yogya. Da qui prendiamo il treno per la vicina città di Surakarta, comunemente chiamata Solo. Sul treno conosciamo Raquel y Carlos una giovane coppia di spagnoli di Pamplona che hanno anche loro la medesima destinazione. A Solo arriviamo con quasi un'ora di ritardo sul tragitto di 1,5 ore, ma era un treno regionale e doveva dare la precedenza a quelli interregionali!! Appena scesi dal treno andiamo al servizio informazioni per vedere quando parte il treno di domani per Probolinggo, la nostra prossima destinazione. Il treno parte alle 8.30, ma sorpresa: non da questa stazione!! Solo ha tre stazioni ferroviarie, noi siamo scesi in quella di mezzo, ma il nostro treno di domani parte dalla stazione più a sud (Jebres) e non ci sono treni fra le due stazioni. Dovremo quindi prendere un taxi, che ci assicurano ci impiega solo 15 min e costa solo 15'000Rp. Per fortuna vicino alla stazione che siamo scesi vi sono un paio di Hotel, Visto che piove scegliamo il più vicino, il Pose Inn che è nuovo (aperto 5 mesi fa) e ci fanno un prezzo promozionale interessante. In serata facciamo poi, con Rachel e Carlos, un lungo giro di ricognizione in città e ceniamo assieme in un ristorante indonesiano. A parte il Kraton (Palazzo del Sultano), che vediamo dall'esterno, Solo non presenta particolari attazzioni turistiche. Nel passato Solo rivaleggiò a lungo con Yogya per la predominanza culturale ed economica, ma ora è Yogya la capitale indiscussa della regione centrale di Java.

19 novembre, Yogya > Dieng Plateau > Borobodur

Foto seguono
 
Dopo l'intensa e abbondante piovuta notturna ci svegliamo con un bel sole e un bel cielo azzurro. L'ambiente è proprio invitante per fare la nostra ultima veramente ottima colazione, al Prambanan. Alle 7.30 puntuale il nostro autista Juddy ci preleva per l'escursione. Prendiamo tutti i bagagli dato che al ritorno ci fermeremo a Borobodur per visitare il famoso tempio buddista. L'abbiamo già visitato tre anni fa ma, visto che ci passiamo via accanto, siamo tentati di rimanervi una notte, dare una sbirciata al tempio. Questa scelta ci evita inoltre di rientrare ancora nel caotico centro di Yogya. Il percorso in auto, dopo Borobodur, fino a Wonosobo è un ncontinuo sali e scendi nella foresta tropicale. Sul percorso incrociamo molti camion carichi di legname e vediamo numerose aziende che lo lavorano. Poi da Wonosobo si inizi a salire fra piantagioni di ogni tipo di ortaggi, ma in prevalenza patate. Ogni angolo di terreno è terrazzato e coltivato. Credo che neanche un metro quadrato è lasciato incolto. Con la nebbia che sale dal basso lo spettacolo di luci ed ombre, con i campi coltivati ed i villaggi tutt'attorno, è magnifico, tanto che continuiamo a chiedere all'autisti di fermarsi per lasciarci scattare foto. Arrivati sul bordo del cratere, a circa 2100m/slm si apre un paesaggio leggermente ondulato particolarmente fotogenico, siamo sul Dien Plateau. In se si tratta di una enorme caldera rimasta dall'epolsione di un vulcano. Per primo visitiamo i resti di un tempio indù, insediato dai primi abitanti del Plateau. Ora la maggioranza è mussulmana, e dappertutto si vedono le Moschee, qui particolarmente colorate ed appariscenti. Poi andiamo a visitare la parte più attiva, la zona del cratere da dove fa impressione vedere un lago di colore grigiastro che bolle allegramente. Il vento poi gioca con il vapore emesso continuando a cambiare l'aspetto visivo. Un momento si vede l'acqua bollire, poi sparisce tutto nella nebbia per poi riapparire subito dopo. Procediamo poi alla visita dei diversi laghi colorati, uno di un bel verde intenso, l'altro di color marrone. Magnifica poi la vista dal punto panoramico, peccato che il tempo sta cambiando ed inizia a piovere. Abbiamo avuto veramente fortuna, la pioggia inizia a intensificarsi mentre lasciamo il Dieng Platoau. Arriviamo a Borobodur verso le 16 e i facciamo portare al Manohara Hotel situato al margine del grande Parco dove si trova situato il tempio. Come al solito, anche qui è rimasta l'ultima camera libera, della categoria più cara, ma orami ci siamo abituati a questo trucco. Valutando bene la bella posizione, il confort ed il fatto che il prezzo include anche l'entrata al tempio, accettiamo per una notte di superare il budget quotidiano, e di pagare 725'000Rp (ca 73Fr) per una camera in uno dei bungalow del parco. Intanto sono passate le 17, l'entrata al tempio è chiusa, ma dall'esterno possiamo vedere e fotografare il tempio mentre lentamente cala la notte. Calata la notte, il tempio illuminato con dei potenti fasci di luce, rende lo spettacolo di luci veramente straordinario. Ceniamo poi, intrattenuti dalla musica locale e da uno spettacolo di danza tradizionale, al ristorante dell'albergo.