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martedì 20 novembre 2012

19 novembre, Yogya > Dieng Plateau > Borobodur

Foto seguono
 
Dopo l'intensa e abbondante piovuta notturna ci svegliamo con un bel sole e un bel cielo azzurro. L'ambiente è proprio invitante per fare la nostra ultima veramente ottima colazione, al Prambanan. Alle 7.30 puntuale il nostro autista Juddy ci preleva per l'escursione. Prendiamo tutti i bagagli dato che al ritorno ci fermeremo a Borobodur per visitare il famoso tempio buddista. L'abbiamo già visitato tre anni fa ma, visto che ci passiamo via accanto, siamo tentati di rimanervi una notte, dare una sbirciata al tempio. Questa scelta ci evita inoltre di rientrare ancora nel caotico centro di Yogya. Il percorso in auto, dopo Borobodur, fino a Wonosobo è un ncontinuo sali e scendi nella foresta tropicale. Sul percorso incrociamo molti camion carichi di legname e vediamo numerose aziende che lo lavorano. Poi da Wonosobo si inizi a salire fra piantagioni di ogni tipo di ortaggi, ma in prevalenza patate. Ogni angolo di terreno è terrazzato e coltivato. Credo che neanche un metro quadrato è lasciato incolto. Con la nebbia che sale dal basso lo spettacolo di luci ed ombre, con i campi coltivati ed i villaggi tutt'attorno, è magnifico, tanto che continuiamo a chiedere all'autisti di fermarsi per lasciarci scattare foto. Arrivati sul bordo del cratere, a circa 2100m/slm si apre un paesaggio leggermente ondulato particolarmente fotogenico, siamo sul Dien Plateau. In se si tratta di una enorme caldera rimasta dall'epolsione di un vulcano. Per primo visitiamo i resti di un tempio indù, insediato dai primi abitanti del Plateau. Ora la maggioranza è mussulmana, e dappertutto si vedono le Moschee, qui particolarmente colorate ed appariscenti. Poi andiamo a visitare la parte più attiva, la zona del cratere da dove fa impressione vedere un lago di colore grigiastro che bolle allegramente. Il vento poi gioca con il vapore emesso continuando a cambiare l'aspetto visivo. Un momento si vede l'acqua bollire, poi sparisce tutto nella nebbia per poi riapparire subito dopo. Procediamo poi alla visita dei diversi laghi colorati, uno di un bel verde intenso, l'altro di color marrone. Magnifica poi la vista dal punto panoramico, peccato che il tempo sta cambiando ed inizia a piovere. Abbiamo avuto veramente fortuna, la pioggia inizia a intensificarsi mentre lasciamo il Dieng Platoau. Arriviamo a Borobodur verso le 16 e i facciamo portare al Manohara Hotel situato al margine del grande Parco dove si trova situato il tempio. Come al solito, anche qui è rimasta l'ultima camera libera, della categoria più cara, ma orami ci siamo abituati a questo trucco. Valutando bene la bella posizione, il confort ed il fatto che il prezzo include anche l'entrata al tempio, accettiamo per una notte di superare il budget quotidiano, e di pagare 725'000Rp (ca 73Fr) per una camera in uno dei bungalow del parco. Intanto sono passate le 17, l'entrata al tempio è chiusa, ma dall'esterno possiamo vedere e fotografare il tempio mentre lentamente cala la notte. Calata la notte, il tempio illuminato con dei potenti fasci di luce, rende lo spettacolo di luci veramente straordinario. Ceniamo poi, intrattenuti dalla musica locale e da uno spettacolo di danza tradizionale, al ristorante dell'albergo.