Dopo l'intensa e
abbondante piovuta notturna ci svegliamo con un bel sole e un bel
cielo azzurro. L'ambiente è proprio invitante per fare la nostra
ultima veramente ottima colazione, al Prambanan. Alle 7.30 puntuale
il nostro autista Juddy ci preleva per l'escursione. Prendiamo tutti
i bagagli dato che al ritorno ci fermeremo a Borobodur per visitare
il famoso tempio buddista. L'abbiamo già visitato tre anni fa ma,
visto che ci passiamo via accanto, siamo tentati di rimanervi una
notte, dare una sbirciata al tempio. Questa scelta ci evita inoltre
di rientrare ancora nel caotico centro di Yogya. Il percorso in auto,
dopo Borobodur, fino a Wonosobo è un ncontinuo sali e scendi nella
foresta tropicale. Sul percorso incrociamo molti camion carichi di
legname e vediamo numerose aziende che lo lavorano. Poi da Wonosobo
si inizi a salire fra piantagioni di ogni tipo di ortaggi, ma in
prevalenza patate. Ogni angolo di terreno è terrazzato e coltivato.
Credo che neanche un metro quadrato è lasciato incolto. Con la
nebbia che sale dal basso lo spettacolo di luci ed ombre, con i
campi coltivati ed i villaggi tutt'attorno, è magnifico, tanto che
continuiamo a chiedere all'autisti di fermarsi per lasciarci scattare
foto. Arrivati sul bordo del cratere, a circa 2100m/slm si apre un
paesaggio leggermente ondulato particolarmente fotogenico, siamo sul
Dien Plateau. In se si tratta di una enorme caldera rimasta
dall'epolsione di un vulcano. Per primo visitiamo i resti di un
tempio indù, insediato dai primi abitanti del Plateau. Ora la
maggioranza è mussulmana, e dappertutto si vedono le Moschee, qui
particolarmente colorate ed appariscenti. Poi andiamo a visitare la
parte più attiva, la zona del cratere da dove fa impressione vedere
un lago di colore grigiastro che bolle allegramente. Il vento poi
gioca con il vapore emesso continuando a cambiare l'aspetto visivo.
Un momento si vede l'acqua bollire, poi sparisce tutto nella nebbia
per poi riapparire subito dopo. Procediamo poi alla visita dei
diversi laghi colorati, uno di un bel verde intenso, l'altro di color
marrone. Magnifica poi la vista dal punto panoramico, peccato che il
tempo sta cambiando ed inizia a piovere. Abbiamo avuto veramente
fortuna, la pioggia inizia a intensificarsi mentre lasciamo il Dieng
Platoau. Arriviamo a Borobodur verso le 16 e i facciamo portare al
Manohara Hotel situato al margine del grande Parco dove si trova
situato il tempio. Come al solito, anche qui è rimasta l'ultima
camera libera, della categoria più cara, ma orami ci siamo abituati a
questo trucco. Valutando bene la bella posizione, il confort ed il
fatto che il prezzo include anche l'entrata al tempio, accettiamo per
una notte di superare il budget quotidiano, e di pagare 725'000Rp (ca
73Fr) per una camera in uno dei bungalow del parco. Intanto sono
passate le 17, l'entrata al tempio è chiusa, ma dall'esterno
possiamo vedere e fotografare il tempio mentre lentamente cala la
notte. Calata la notte, il tempio illuminato con dei potenti fasci di
luce, rende lo spettacolo di luci veramente straordinario. Ceniamo
poi, intrattenuti dalla musica locale e da uno spettacolo di danza
tradizionale, al ristorante dell'albergo.