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martedì 6 novembre 2012

6 - 7 novembre a Bandar Lampung

Foto seguono

 Per riprenderci un po dagli “strapazzi ferroviari” sumatresi ci fermeremo un paio di giorni qui all'estremo sud di Sumatra prima di continuare con il traghetto per Java. Il primo giorno lo passiamo in città cercando di avere informazioni su dove trovare una bella spiaggia per passare l'ultimo giorno al mare. Internet non ci aiuta molto essendo la maggior parte delle info vecchie o in lingua indonesiana. Le foto ci attraggono, specialmente quelle di Pantai pasir putih, letteralmente Spiaggia di sabbia bianca, ma non riusciamo a capire se in vicinanza vi sono delle possibilità di alloggio. Chiediamo all'albergo e in una specie di agenzia turistica, ma anche qui nessuno ci dice con sicurezza se o no. Decidiamo quindi di partire la mattina presto, andare sul posto a verificare, se non troveremo alloggio continueremo per il terminal dei traghetti. Il resto della giornata la passiamo gironzolando per la città. Ne approfittiamo per pranzare in un supermercato gustandoci dei bei succhi di avocado , di sirsak e di guava. Ottimi e rinfrescati. Facciamo poi la spesa per fare una cena in albergo a base di frutta, papaja, mango e dragon fruit. A parte nei succhi è praticamente impossibile farci servire la loro frutta esotica nei ristoranti, dobbiamo quindi comprarcela noi e farci lo spuntino in camera. Bandar Lanpung ha un traffico caotico ed perennemente intasata dai puzzolenti motorini, bus e camion per cui cerchiamo di ridurre al minimo il tempo che siamo vicino alle strade trafficate.
Il secondo giorno ci alziamo presto, facciamo la spartana colazione dell'hotel con il supplemento dei resti della nostra frutta, per poi andare alla stazione di partenza per il minibus che ci porta alla spiaggia bianca. Per motivare il prezzo di 35'000Rp ci dicono che il viaggio dura una ora, ma dopo mezzora ci scaricano davanti ad un posto con delle enormi statue minacciose, sembra l'entrata di un quartiere militare ma è l'entrata della spiaggia con la sabbia bianca. Qui vi è solo la spiaggia con entrata a pagamento, ma nessun albergo! Ci dicono che l'albergo è a circa un Km, Ne troviamo un paio, ma senza doccia; poi arriva l'hotel Arianda. Dal di fuori sembra eccellente e poi si trova verso il mare. Ci sogniamo già la bella spiaggia bianca davanti all'albergo, anche guardandoci in giro si vedono varie industrie con dei camini non proprio molto accoglienti. L'Arianda dall'interno mostra subito i suoi limiti, le camere sono vecchiotte e necessiterebbero un buona manutenzione. Per di più capiamo subito che vogliono sfruttare l'occasione per rifilare ai turisti le camere più care (Superior exlusiv super mega ultra!) dicendoci, e non è la prima volta, che è l'ultima rimasta. Vedendo i limiti dell'offerta ed il prezzo di 300'000Rp stiamo quasi per abbandonare l'idea di rimanerci, ma poi pensando che l'unica alternativa sarebbe stata di continuare il viaggio senza sapere fino dove, decidiamo di rimanere. Le altre caratteristiche dell'hotel sono: la piscina maledettamente vuota, la spiaggia di sassi, ma fortunatamente l'acqua è pulita e le onde non troppo forti. Ne approfitto subito per fare una nuotata in queste calde acque dell'oceano indiano, non siamo a Bali ma ci accontentiamo! Poi facciamo un bel giro di ricognizione nel paesino di pescatori dove siamo capitati. In una baita vicino al porto ci facciamo servire due noci di cocco. Kelapa in lingua locale. Dopo aver bevuto il liquido lo rompo e mi metto con il coltellino a togliere la polpa per mangiarla, ma osservando gli sguardi dei nostri ospitanti capisco che sto facendo qualcosa di strano. Cerco di offrirgliene un pezzo e loro mi fanno capire a segni che loro la polpa la buttano via. Siamo osservati e trattati come dei marziani tutti vogliono farsi fotografare e raccontarci qualcosa, ma la barriera linguistica è troppo alta malgraado cerchiamo di aiutarci con il nostro dizionarietto. Sul ritorno, in un chiosco, proprio vicino alla moschea, chiedo per scherzo se hanno la birra Bintang, ed ecco la sorpresa: la Bintang no, ma la Anker si. E' calda, ma poi mi ricordo che la nostra camera super exlusiv, oltre alla TV, ha anche un frigorifero. Allieteremo cosi la cena con un fresca birra Anker prima di fare i compiti per il Blog ed andare a dormire, per alzarci presto e partire di buon mattino per Java. Al ritorno dal giro fotografico serale incontro due turisti,ci salutiamo in inglese ma poi scopriamo di parlare la stessa lingua. Sono due italiani dall'Emilia (Mirco e ??) che sono arrivati oggi da Java e sono intenzionati ad andate fino al nord di Sumatra. Avremmo voluto continuare la mattina a colazione, ma non riusciremo nell'intento, visto che la colazione ci verrà servita in camera e noi partiremo presto!

5 novembre, da Palenbang a Bandar Lampung

Foto seguono
Abbondante e variata oggi la colazione (la migliore finora Sumatra) all'hotel Saijaja proprio quello che ci vuole per una giornata come quella in previsione oggi. Viaggiando con il taxi fino alla stazione ferroviaria vediamo il vero volto di questa città sorta nella Jungla sumatrese grazie alla presenza di enormi giacimenti petroliferi. Di giorno vediamo da lontano nella zona sud della città i fumi e lo smog di un'enorme centro petrolifero. Anche l'aria in certi punti puzza per la presenza di una fabbrica di fertilizzanti. Alla stazione è tutto più tranquillo che ieri sera all'arrivo, Attesa minima e ordinata allo sportello per prendere i biglietti. Poi facciamo le ultime provviste per il lungo viaggio prima di salire in carrozza. A differenza di quello di ieri i sedili sono disposti a file laterali di due posti e sono numerati, loro però ci stanno in tre o più ancora. Inizialmente ci sistemiamo agiatamente, ma poi continua a salire gente e lo spazio si riduce vistosamente, alla fine sarà pieno totalmente.