Per riprenderci un po dagli “strapazzi ferroviari” sumatresi ci
fermeremo un paio di giorni qui all'estremo sud di Sumatra prima di
continuare con il traghetto per Java. Il primo giorno lo passiamo in
città cercando di avere informazioni su dove trovare una bella
spiaggia per passare l'ultimo giorno al mare. Internet non ci aiuta
molto essendo la maggior parte delle info vecchie o in lingua
indonesiana. Le foto ci attraggono, specialmente quelle di Pantai
pasir putih, letteralmente Spiaggia di sabbia bianca, ma non
riusciamo a capire se in vicinanza vi sono delle possibilità di
alloggio. Chiediamo all'albergo e in una specie di agenzia turistica,
ma anche qui nessuno ci dice con sicurezza se o no. Decidiamo
quindi di partire la mattina presto, andare sul posto a verificare, se
non troveremo alloggio continueremo per il terminal dei traghetti. Il
resto della giornata la passiamo gironzolando per la città. Ne
approfittiamo per pranzare in un supermercato gustandoci dei bei
succhi di avocado , di sirsak e di guava. Ottimi e rinfrescati.
Facciamo poi la spesa per fare una cena in albergo a base di frutta,
papaja, mango e dragon fruit. A parte nei succhi è praticamente
impossibile farci servire la loro frutta esotica nei ristoranti,
dobbiamo quindi comprarcela noi e farci lo spuntino in camera. Bandar
Lanpung ha un traffico caotico ed perennemente intasata dai puzzolenti
motorini, bus e camion per cui cerchiamo di ridurre al minimo il tempo
che siamo vicino alle strade trafficate.
Il secondo giorno ci alziamo presto, facciamo la spartana colazione
dell'hotel con il supplemento dei resti della nostra frutta, per poi
andare alla stazione di partenza per il minibus che ci porta alla
spiaggia bianca. Per motivare il prezzo di 35'000Rp ci dicono che il
viaggio dura una ora, ma dopo mezzora ci scaricano davanti ad un
posto con delle enormi statue minacciose, sembra l'entrata di un
quartiere militare ma è l'entrata della spiaggia con la sabbia
bianca. Qui vi è solo la spiaggia con entrata a pagamento, ma nessun
albergo! Ci dicono che l'albergo è a circa un Km, Ne troviamo un
paio, ma senza doccia; poi arriva l'hotel Arianda. Dal di fuori sembra
eccellente e poi si trova verso il mare. Ci sogniamo già la bella
spiaggia bianca davanti all'albergo, anche guardandoci in giro si
vedono varie industrie con dei camini non proprio molto accoglienti.
L'Arianda dall'interno mostra subito i suoi limiti, le camere sono
vecchiotte e necessiterebbero un buona manutenzione. Per di più
capiamo subito che vogliono sfruttare l'occasione per rifilare ai
turisti le camere più care (Superior exlusiv super mega ultra!)
dicendoci, e non è la prima volta, che è l'ultima rimasta. Vedendo
i limiti dell'offerta ed il prezzo di 300'000Rp stiamo quasi per
abbandonare l'idea di rimanerci, ma poi pensando che l'unica
alternativa sarebbe stata di continuare il viaggio senza sapere fino
dove, decidiamo di rimanere. Le altre caratteristiche dell'hotel sono:
la piscina maledettamente vuota, la spiaggia di sassi, ma
fortunatamente l'acqua è pulita e le onde non troppo forti. Ne
approfitto subito per fare una nuotata in queste calde acque
dell'oceano indiano, non siamo a Bali ma ci accontentiamo! Poi
facciamo un bel giro di ricognizione nel paesino di pescatori dove
siamo capitati. In una baita vicino al porto ci facciamo servire due
noci di cocco. Kelapa in lingua locale. Dopo aver bevuto il liquido
lo rompo e mi metto con il coltellino a togliere la polpa per
mangiarla, ma osservando gli sguardi dei nostri ospitanti capisco che
sto facendo qualcosa di strano. Cerco di offrirgliene un pezzo e loro
mi fanno capire a segni che loro la polpa la buttano via. Siamo
osservati e trattati come dei marziani tutti vogliono farsi
fotografare e raccontarci qualcosa, ma la barriera linguistica è
troppo alta malgraado cerchiamo di aiutarci con il nostro
dizionarietto. Sul ritorno, in un chiosco, proprio vicino alla
moschea, chiedo per scherzo se hanno la birra Bintang, ed ecco la
sorpresa: la Bintang no, ma la Anker si. E' calda, ma poi mi ricordo
che la nostra camera super exlusiv, oltre alla TV, ha anche un
frigorifero. Allieteremo cosi la cena con un fresca birra Anker prima
di fare i compiti per il Blog ed andare a dormire, per alzarci presto
e partire di buon mattino per Java. Al ritorno dal giro fotografico
serale incontro due turisti,ci salutiamo in inglese ma poi scopriamo
di parlare la stessa lingua. Sono due italiani dall'Emilia (Mirco e
??) che sono arrivati oggi da Java e sono intenzionati ad andate
fino al nord di Sumatra. Avremmo voluto continuare la mattina a
colazione, ma non riusciremo nell'intento, visto che la colazione ci
verrà servita in camera e noi partiremo presto!