Anche stamattina
partiamo presto dall'hotel per prendere il trenino di montagna (oggi
niente Shinkanzen!) per spostarci al centro della regione del Kyushio
per andare a visitare la zona vulcanica (Geo Park) del Monte Aso. Il
trenino rosso è inizialmente veloce, ma poi quando si inizia a
salire comincia a fare fatica in alcuni punti procede a zig zag
invertendo la direzione di marcia. Fuori fa freddo e nei posti più
esposti si vedono i prati coperti di brina, con i primi raggi del
sole lo spettacolo è molto fotogenico. La salita che il treno deve
fare è per arrivare al margine delle grande caldera dove si trova la
pianura dell'Aso-Plateau, situata a circa 800m di altitudine. Si
tratta, come dicono le guide, con un diametro di circa 20Km, di una
delle più estese caldere al mondo. All'interno vi sono alcuni fra i
vulcani più attivi del Giappone. L'entrata nella caldera con il
lento trenino in discesa e con la luce fievole del sole è
incantevole. Arriviamo alla stazione di Aso verso le 10.30, giusto in
tempo per sistemarci all'ostello Aso-Base, fare la spesa per uno
spuntino e partire con il primo bus per salire a visitare il vulcano
Aso, la vera attrazzione del posto. Mentre aspettiamo un turista
canadese appena rientrato dell'escursione ci dice che purtroppo non
ha potuto salire fino al cratere del vulcano perché bloccato causa le
esalazioni pericolose del vulcano. Ci dice che però il paesaggio è
tanto bello che vale lo stesso la pena di fare l'escursione. Il
viaggio tutto in salita dura una mezzora e presenta vari bei punti di
osservazione, in particolare a Nadja piace, ma non solo a lei, la
veduta sul quasi perfetto cono del vulcano
Kome-Zuka
che
incontriamo a metà percorso. Arrivati alla stazione finale da
dove già vediamo il fumo uscire dal vulcano e da dove parte la
funivia per View Point del cratere, andiamo subito a vedere come sono
le prospettive per salire in vetta. Con nostra grande sorpresa ecco
l'annuncio che la salita al cratere è stata liberata e che quindi
fra ca. 10 minuti possiamo salire. Oltre alla fortuna del bel tempo
abbiamo anche quella che il vento ha girato direzione rendendo
possibile la visita al punto di osservazione del cratere. Arrivati in
cima, e fatto l'ultimo tratto a piedi, ecco presentarci davanti
l'impressionante bocca aperta del vulcano. Sembra di vedere dentro la
bocca del drago, non si vedono le fiamme, ma il volume di fumo e
vapore che escono continuamente sono notevoli. Il flusso discontinuo
ed il vento rendono lo spettacolo ancora più impressionante.
Inizialmente siamo in pochi, ma poi iniziano ad arrivare le
spedizioni intere di cinesi, coreani tutti a cercare il posto
migliore per farsi fotografare. Dopo la nostra dimostrazione di
pratica vulcanica, facciamo una lunga camminata in quello che viene
chiamato il deserto nero. Una vasta zona dove si deposita la polvere
e altri detriti del vulcano durante la eruzioni. La sabbiolina è
così fine e la caduta così continua che, in questa vasta zona, non
cresce neanche un filo di erba! Solo ai margini e in qualche zona
protetta dal vento, fra il nero della sabbia cresce qualche modesto
arbusto. Fatto questo interessante giro rientriamo alla fermata del
bus che ci riporta al paese di Aso. Qui prendiamo possesso della
nostra camera doppia, mentre Nadja si accontenta di un letto da sola
nel dormitorio femminile. Il posto è nuovo e carino, ma essendo
riscaldato solo con una stufa a legna la temperatura ambiente non è
sempre confortevole. Noi ci riscaldiamo con una buona zuppa cucinata
nella ben attrezzata cucina dell'ostello. Qui conosciamo una coppia
di spagnoli con tre figli ancora giovani che stanno facendo un giro
turistico nella zona. Sono in Giappone da un anno, lui lavora
all'ambasciata spagnola di Tokyo, lei è casalinga e cura i bambini.
I tre sono però molto tranquilli e passano il tempo giocando con
l'i-pod. Lui dice che deve ringraziare molto Steve Jobs per aver
inventato questo mezzo di intrattenimento. Poi vi è anche un marines
americano (Jeff Redding >
http://www.youtube.com/user/jjugglerredding ) di stanza vicino alla
base americana di Sasebo vicino a Nagasaki. Ci stupisce dicendoci di
essere rimasto scioccato visitando il museo dell'atomica a Nagasaki,
ma lavora per l'esercito … ci sembra una grossa contraddizione. Ci
stupisce ulteriormente dicendoci che fra un anno, a 45 anni!!, andrà
in pensione nelle Filippine, dove dice di avere una figlia di madre
filippina. Noi ceniamo con una minestra di pasta arricchita con uovo
e calamari.