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venerdì 28 dicembre 2012

26 - 27 dicembre 2012, da Kagoshima a Okinawa

Foto seguono
26 - 27 dicembre 2012, da Kagoshima a Okinawa
Ci alziamo di buon mattino per fare colazione al nostro hotel per poi accompagnare Nadja alla stazione per prendere il Shinkanzen per Fukuoka, da dove rientrerà in aereo a Tokyio. Prima di congedarci da lei prediamo un caffè assieme allo Statbucks della stazione. Stamattina il tempo è bellissimo con il cielo senza una nube. Mentre noi approffittando del sole comperiamo delle pietanze in un mercato per mangiarle appena fuori della stazione. Qui al nostro tavolino ci raggiunge un allegro anziano giapponese che con una lattina di birra in mano si siede al nostro tavolo cercando la conversazione con noi. Comunicando a segni e a sorrisi riusciamo a capire che si chiama Wada, che ha 60 anni e che è originario di qui. Maggie gli offre un parte dei suoi sushi che accetta ben volontieri, mentre si beve, sempre più allegramente, la terza lattina di birra.
Dopo aver capito il suo problema, lo salutiamo per rientrare al nostro hotel a prendere i bagagli per recarci al nuovo porto di Kagoshima, da dove parte il traghetto per Okinawa. Prima di partire faccio un giro della nostra zona per fotografare un monumento al monaco portoghese Francis Xavier che per primo a cercato di propagare il cristianesimo in Giappone partendo proprio de Kagoshima. Il monumento è niente di speciale così come il suo successo con i giapponesi. Sono infatti relativamente pochi, e limitati al sud i giapponesi, che professano la religione cristiana. Poi mentre camminiamo verso il porto, d'un tratto vediamo un nuvolone marrone sopra il vulcano dinanzi a no, è una eruzione in corso, dura pochi minuti poi cessa ma la nuvolo portata dal vento sovrasta sopra il sud della città per molto tempo ancora. Al porto vediamo molta gente a comperare i biglietti e a fare il check-in per il Ferry. L'attesa è breve poi ci lasciano salire a bordo e prendere posto nelle camerate. Lo spazio è veramente ridotto, per fortuna tanti sono bambini e occupano poco spazio. Tutto è però ben ordinato e molto pulito. Mentre poi noi stiamo assaporando la minestra istantanea preparata sul posto facciamo conoscenza con Robert (Bob), un americano globerttrotters che lavora come professore all'università della base aerea USA di Okinawa. Facciamo due chiacchere con Bob che subito si propone per farci da guida per il nostro soggiorno a Okinawa. Bob ci dice di aver fatto questa traversata numerose volte, ma di non aver mai visto cosi tanti passeggeri; sarà per le vacanze di fine anno dei giapponesi, attirati dalle temperature moderate ddel sud! Poi verso le dieci ci ritiriamo nella nostra camerata per cercare di dormire qualche ora, dato che alle 5 avremo il primo stop a Naza sull'isola di Amami. Mi alzo in tempo per vedere la partenza della nave e il magnifico sorgere del sole con le nubi a colorarsi di intensi colori arancione e rosso. Il traghetto procede poi sul suo percorso con fermate su ognuna delle isole che costeggiamo. Ci fermiamo a Tokunoshima, a Okierabu-jima, e Yoron, prima di Nago e Naha sull'isola di Okinawa. In ogni porto scendono e salgono nuovi passeggeri cosi come alcuni veicoli e camion. Con Bob ed una scozzese che è salita a Tokunoshima pranziamo nel ristorante del traghetto. Poi, dopo aver costeggiato le varie isole sempre in vista e … con la temperatura sempre più gradevole, raggiungiamo, in perfetto orario, alle 18.30 il porto di Naha. Qui salutiamo Bob che con il suo Suzuky ritorna a casa, mentre noi prendiamo un taxi per andare all'Hotel Beach Side, prenotato a circa metà prezzo via internet. Siamo talmente stanchi che, dopo una salutare doccia, andiamo subito a dormire.