Fatta la
colazione in camera, poi preparati i bagagli e fatto il check-out
all'hotel siamo partiti per la laboriosa ricerca della stazione dei
bus in partenza per l'aeroporto. Malgrado entriamo ed usciamo dalla
Stazione da quando siamo qui non siamo ancora riusciti a trovare
l'orientamento nei meandri e cunicoli sotto la stazione centrale di
Taipei.
Il viaggio in bus dura un'ora e mezza perché abbiamo preso
per errore uno che fa tutta una serie di fermate ai vari hotel del
centro. All'aeroporto il check-in per il volo Air Asia PQ 7358 si
svolge senza problemi. Anche il volo con partenza puntuale alle 14.30
si svolge senza alcun problema. Arrivati all'aeroporto di Clark,
mentre facciamo la fila davanti all'immigration facciamo conoscenza
di Joey Lee un corpulento americano (peserà 200Kg) che dice di
essere di ritorno da Taiwan dopo un Visa-Runn (prolungamento del
visto con uscita ed immediato rientro) per continuare a rimanere
altri sei mesi nelle Filippine. Dice di essere qui da un'anno e mezzo
e di fare il commediante, non capiamo bene di cosa si tratta ed
inoltre il suo slang è per noi un po difficile da capire bene!. Noi
ne approfittiamo per farci dare delle utili info su Clark/Angeles e
le Filippine in generale. Fatto poi senza problemi le procedure
doganali. All'uscita ci attende un tipo con un cartello con il nostro
nome per indirizzarci verso un taxi e farci portare all'hotel Phoenix
dove abbiamo prenotato la nostra camera via Internet. Sul viaggio il
nostro taxista ci istruisce un po sulle caratteristiche di questa
zona … non bisogna però essere insider per non notare qual'è il
tipo di business che vitalizza questo posto. Fino al 1991, qui Clark
era operativa una delle più grandi basi aeree americane, da qui
partivano gli aerei che bombardarono il Vientam! Con la massiccia
presenza dei soldati si è insediata e dilagata la prostituzione, che
neanche la chiusura della base ha potuto limitare o eliminare. IL
taxista ci dice ingenuamente che a far ritirare gli americani da qui
fu la violenta eruzione del Mount Pinatubo capitata proprio nel 1991.
Oggi qui i clienti non sono più i soldati, ma i turisti
(specialmente anziani e corpulenti) e gli ex soldati e addetti
rimasti qui a godersi la pensione con le comodità ed i bassi costi
della vita delle Filippine. Praticamente tutti gli alberghi sono in
qualche maniera legati a questo tipo di squallida attività. Inoltre
la zona è diventata, dopo la partenza degli americani, tax-free e
sono state permesse le sale da gioco, trasformandola così in una
mini-Las Vegas asiatica. Arrivati all'albergo, ma senza pesos
filippini, dobbiamo farci portare con un “noto con carrettino
laterale”, che qui chiamano “tricycle”, ma non è altro che una
normale moto a cui hanno aggiunto lateralmente un carrettino a due
ruote, in centro per prelevare soldi da un ATM (Bancomat). Quello
vicino all'abergo era “out of order”. Il volo ed il trambusto per
arrivare fino qui ci ha un po stancati, per cui dopo il check-in
all'hotel andiamo subito a mangiare nel ristorante indiano accanto.
Cena ottima, curry hot and spicy .. era da un mese che non ci
capitava più!. E per fortuna avevamo chiesto “not to spicy”.
Sia la cucina giapponese sia quella taiwanese ci aveva abituati ad
altri gusti!