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giovedì 17 gennaio 2013

14 gennaio 2013, da Taipei a Clark/ Filippine

Foto seguono
Fatta la colazione in camera, poi preparati i bagagli e fatto il check-out all'hotel siamo partiti per la laboriosa ricerca della stazione dei bus in partenza per l'aeroporto. Malgrado entriamo ed usciamo dalla Stazione da quando siamo qui non siamo ancora riusciti a trovare l'orientamento nei meandri e cunicoli sotto la stazione centrale di Taipei.
Il viaggio in bus dura un'ora e mezza perché abbiamo preso per errore uno che fa tutta una serie di fermate ai vari hotel del centro. All'aeroporto il check-in per il volo Air Asia PQ 7358 si svolge senza problemi. Anche il volo con partenza puntuale alle 14.30 si svolge senza alcun problema. Arrivati all'aeroporto di Clark, mentre facciamo la fila davanti all'immigration facciamo conoscenza di Joey Lee un corpulento americano (peserà 200Kg) che dice di essere di ritorno da Taiwan dopo un Visa-Runn (prolungamento del visto con uscita ed immediato rientro) per continuare a rimanere altri sei mesi nelle Filippine. Dice di essere qui da un'anno e mezzo e di fare il commediante, non capiamo bene di cosa si tratta ed inoltre il suo slang è per noi un po difficile da capire bene!. Noi ne approfittiamo per farci dare delle utili info su Clark/Angeles e le Filippine in generale. Fatto poi senza problemi le procedure doganali. All'uscita ci attende un tipo con un cartello con il nostro nome per indirizzarci verso un taxi e farci portare all'hotel Phoenix dove abbiamo prenotato la nostra camera via Internet. Sul viaggio il nostro taxista ci istruisce un po sulle caratteristiche di questa zona … non bisogna però essere insider per non notare qual'è il tipo di business che vitalizza questo posto. Fino al 1991, qui Clark era operativa una delle più grandi basi aeree americane, da qui partivano gli aerei che bombardarono il Vientam! Con la massiccia presenza dei soldati si è insediata e dilagata la prostituzione, che neanche la chiusura della base ha potuto limitare o eliminare. IL taxista ci dice ingenuamente che a far ritirare gli americani da qui fu la violenta eruzione del Mount Pinatubo capitata proprio nel 1991. Oggi qui i clienti non sono più i soldati, ma i turisti (specialmente anziani e corpulenti) e gli ex soldati e addetti rimasti qui a godersi la pensione con le comodità ed i bassi costi della vita delle Filippine. Praticamente tutti gli alberghi sono in qualche maniera legati a questo tipo di squallida attività. Inoltre la zona è diventata, dopo la partenza degli americani, tax-free e sono state permesse le sale da gioco, trasformandola così in una mini-Las Vegas asiatica. Arrivati all'albergo, ma senza pesos filippini, dobbiamo farci portare con un “noto con carrettino laterale”, che qui chiamano “tricycle”, ma non è altro che una normale moto a cui hanno aggiunto lateralmente un carrettino a due ruote, in centro per prelevare soldi da un ATM (Bancomat). Quello vicino all'abergo era “out of order”. Il volo ed il trambusto per arrivare fino qui ci ha un po stancati, per cui dopo il check-in all'hotel andiamo subito a mangiare nel ristorante indiano accanto. Cena ottima, curry hot and spicy .. era da un mese che non ci capitava più!. E per fortuna avevamo chiesto “not to spicy”. Sia la cucina giapponese sia quella taiwanese ci aveva abituati ad altri gusti!