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domenica 20 gennaio 2013

19 gennaio 2013, da San Juan a Vigan

Foto seguono
Dopo la buona colazione al nostro resort arriva il momento di lasciare questo bel posto, lo, facciamo con una trasferta in uno dei posti turistico-storico più conosciuti delle Filippine: la città di Vigan patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Preso alle 9.30 il bus della compagnia Partas al volo davanti al nostro Surf Resort. Il viaggio segue praticamente tutta la costa su strada asfaltata ma a tratti un po ruvida e traballante, tanto che Maggie si lamenta per sentire il dolore alla spalla che da tempo non notava più! Oltre questo, durante il viaggio sul bus dobbiamo subirci un film di guerra con sparatorie continue, tanto che sul traballante bus sembra di essere sul fronte della battaglia. Questa è anche un'abitudine filippina che ci dovremmo abituare, quella di mostrare film o far ascoltare la musica a tutta potenza sui bus di linea. A loro non disturba, anzi sembra funzioni da sonnifero, visto che riescono addirittura a dormire sotto gli altoparlanti. Noi per sfuggire un po al becibel eccessisi ci rifugiamo in fondo al bus, ma poi ci dobbiamo assorbire gli scossoni ed i traballamenti. Arriviamo a Vigan, circa alle 13, e ci viene concesso straordinariamente di scendere al volo proprio al centro vicino alla piazza Burgos, dove abbiamo riservato l'hotel. Il tempo anche oggi e splendido e la temperatura oltre i 30 gradi. Intanto a causa degli sbalzi di temperatura con i locali condizionati è da tre giorni che mi sto curando il raffreddore. All'hotel Vigan Plaza, riservato via internet con la riduzione del 50% del prezzo, ci sistemano in una “camera superior delux” per nemmeno 75Fr. La camera è in stile coloniale spagnolo-messicano, ampia, pulita e ben curata. Niente da dire, per una notte vivremo l'ambiente della Vigan del 15simo secolo, quando era uno dei più fiorenti avanposti dell'impero spagnolo in oriente. Vivere in questo hotel sembra di vivere all'interno di un museo dell'epoca coloniale. Arrivando da fuori sembra di essere catapultato indietro nella storia di almeno 500 anni; grazie al sostegno dell'Unesco un patrimonio storico di inestimabile valore valore. Il centro storico è ben restaurato, anche se vi è ancora molto da fare, l'ambiente ricreato è unico. Specialmente l'aver reso libere dal traffico la Plaza Burgos e la via Crisologo, una rarità per le Filippine, ha contribuito a darle un fascino storico ineguagliabile. Noi appena arrivati e ancora incantati da quanto vediamo attorno ci infiliamo nel ristorante tipico e storico per eccellenza di Vigan, il Caffè Leona Florentina dove ci facciamo servire un ottimo pranzo con specialità locali, per me il Bagnet (a base di carne di maiale arrostita) e per Maggie un milkfisch alla griglia con verdure esotiche. Poi per coronare la giornata facciamo un giro con un Kalesa (un calesse trainato da un cavallo), con il quale facciamo un tour della città con visita alla Saint Augustin Church e la precaria torre Ang Panday, del museo della famiglia Quirino, di cui Elpidio Quirino fu presidente delle Filippine, ed il Museo Crisologo, particolarmentte ben fornito di reperti dell'epoca. Alla sera, un po stanchi dopo aver gironzolato per le varie Calles e Avenidas di Vigan, andiamo a cenare al “Irene's empadadas”, per degustare le famose empanadas di Vigan. Purtroppo, specialmente per Maggie che ha ricevuto una empanada vegetariana non speciale, una delusione! Dopo una birra San Miguel presa sulla Plaza Burgos andiamo dormire … come cinque secoli fa al nostro Vigan Plaza.