Qui sulla nella
bella baia di Urbitzondo, presso San Juan abbiamo vissuto per due
giorni il rilassante ambiente dei surfisti, che con le loro acrobazie
con le tavole ci riescono sempre a meravigliare. Subito dopo la
colazione ci spostiamo con i nostri bagagli all'adiavente San Juan
Surf Resort dove ci accoglie un'ambiente più pulito e cordiale del
Seaboy,
paghiamo lo stesso prezzo ma abbiamo la colazione inclusa ed
una camera con balcone con vista sul mare. Inoltre è ottima la cucina
già testata ieri. I giovani, e non meno giovani surfisti, alloggiati
qui sono per di più australiani. Davanti a noi vi è il gazebo per
il noleggio e le lezioni di surf. Ci vorremmo lasciar tentare per
fare una prova ma vedendo l'intensità delle onde preferiamo
accantonare l'idea. Le due giornate qui passano molto veloci con il
lavaggio di tutto quanto usato durante il freddo soggiorno giapponese,
l'organizzazione del materiale fotografico e le varie pendenze
amministrative. Personalmente mi devo cercare di curare dal potente
raffreddore che mi sono preso entrando ed uscendo dai locali o dai
bus con aria condizionata. È il solito problema che mi capita se non
faccio attenzione e mi porto qualcosa da coprirmi in questi paesi
caldi. Lo sbalzo termico può essere dai 30 – 35 gradi esterni ai
15 o meno gradi nel locali condizionati. Intanto qui passiamo il
tempo fra un bagno ed una passeggiata sulla sabbia e delle belle
dormite per riposarci e adattarci al nuovo clima filippino. Sono un
po strane queste Filippine, quasi tutti i paesi e le città, così
come i nomi e le parentele della maggior parte degli abitanti sono
in spagnolo ma nessuno lo parla più, parlano però tutti abbastanza
bene l'inglese, anche se per capirli bisogna farci l'orecchio! Della
cultura lasciata dagli spagnoli è rimasto ben poco .… i nomi dei
paesi e città, la presenza religiosa e qualche piccolo influsso
sulla lingua filippina, come per esempio: manteca per il burro, keso
per formaggio o mesa per tavolo.