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martedì 19 febbraio 2013

19 febbraio 2013, a Dumaguete

Foto seguono
Veniamo svegliati dalla pioggia che sentiamo già presto stamattina a battere insistentemente sul tetto in lamiera sopra la nostra camera. La pioggia, come scopriremo più tardi leggendo i giornali è causata dalla depressione “Crising” che ieri ha impedito la visita del presidente Benigno Aquino, proprio qui a Dumaguete. Quindi per noi vuol dire, niente escursione per fare snorkeling a Apo Island, dato che oramai il tempo a disposizione comincia diventare critico!
Facciamo colazione al nostro hotel per poi cambiare alloggio; non siamo interessati ad ascoltate la musica del karaoke per una notte ancora! Andiamo ad alloggiare al secondo piano del Nicanor, un hotel cinese in centro città, è di abbastanza recente costruzione, per cui è ben isolato acusticamente. Sembra quasi strano veder passare sotto di noi le auto e non sentirne il rumore e l'odore! Pranziamo con un ottimo pesce (mai – mai) in un ristorante indigeno, non igenicamente eccezionale ma con prodotti di ottima qualità. Visitiamo poi l'interessante museo etnografico dell'Università Sillivan, la prima e principale università protestante di Negros. Oltre alla parte etnografica vi è una strana esposizione riguardante un sultano dell'isola di Mindanao e una parte storica sulla storia coloniale e recente delle Filippine, esposta con foto e bene commentata su dei pannelli. Ho trovato interessante l'esposto riguardante la rivoluzione antispagnola ed il suo legame con la chiesa cattolica. Fra i vari rivoluzionari contro l'occupazione spagnola vi erano anche dei religiosi fra i quali il frate Gregorio Aglipay. Scacciati gli spagnoli, Aglipay si trovò in aperto conflitto con la gerarchia cattolica pur sempre legata alla Spagna. Per risolvere il conflitto politico-religioso fu fondata la chiesa Filippine indipendente, anche denominata chiesa Aglipayana. Ecco spiegata finalmente la ragione della presenza di queste chiese l'ho notata specialmente nella regione a nord di Luzon. Non so bene come è la situazione attuale, ma l'idea dei rivoluzionari era di distanziarsi e rendersi indipendenti dalla gerarchia cattolica vaticana. Seguiamo poi il nostro tour visitando la piazza centrale, la cattedrale con la torre campanaria ed mercato centrale. Qui ne approfittiamo per comperare della frutta per la colazione di domani mattina. Intanto ha smesso di piovere ed appaiono i primi raggi di un timido sole. Noi andiamo a cenare al Coco Amigos per poi andare fino al porto a verificate gli orari di partenza dei traghetti di domani. La partenza del fastboat per Tabilaran è previsto per le 14.30, abbiamo quindi tutta la mattina per prepararci all'imbarco. Intanto le previsioni danno ancora brutto tempo, per cui decidiamo di procedere verso l'isola di Bohol e sperare di avere maggior fortuna meteorologica e di poter passare li gli ultimi giorni di spiaggia prima del ritorno.