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lunedì 4 febbraio 2013

1 – 2 febbraio 2013, da Banague a Sagada

Foto seguono
Ci alziamo alle sette e con grande sorpresa, stamattina piove, ciò che non fa altro che aumentare la già altissima umidità. I nostri vestiti lavati due giorni fa non sono asciugati, anzi sembrano ancora più bagnati che dopo il lavaggio. Il paesaggio che vediamo dalla nostra camera è, grazie alle nuvole e la nebbia, ugualmente pittoresco, in particolare con le prime luci del mattino.
Fatta la colazione a base dei soliti, ma ottimi pancakes, e ricevuti gli ultimi consigli per il viaggio ed il prossimo alloggio a Sagada, dalla padrona dell'hotel, ci avviamo sotto la leggera pioggia alla punto di partenza dei jeepney per Sagada. Qui ci incontriamo con i passeggeri fra cui vari turisti di varie nazionalità ed un gruppetto di banchieri Filippinos che vanno a fare un'escursione aziendale a Sagada. Poi quando dovremmo partire, si accorgono che siamo in molti e che non abbiamo tutti posto nel veicolo. Ci fanno traslocare su un'altro, mettere i bagagli sul tetto, ma lo spazio non è ancora sufficiente, per cui un gruppetto di giovani intrepidi viaggiatori si va ad insediare sul tetto del jeepney. Sono giovani e possono sfidare anche un po di pioggia; avranno però fortuna perché la pioggia ben presto cesserà e, prima di Bontoc arriva anche a splendere il sole. A Bontoc facciamo una fermata che mi consente di fare un prelievo da un bancomat. Noi intanto conversiamo con il gruppo di Filippinos, la coppia di francesi che parlano italiano, e la coppia di anziani italiani di Udine. Arriviamo a Segada appena passato il mezzogiorno e vediamo in giro molta gente arrivata qui da ogni parte. Ci dicono che il weekend vi sarà una grande festa regionale. Fra i turisti arrivati notiamo subito dei segni di apprensione trovando gli alloggi vicini al centro tutti esauriti. Noi, capita la situazione, tiriamo diritto verso al George Guesthouse, consigliataci dalla gerente dell'hotel del Popolo di Banague. Qui troviamo subito alloggio per pochi soldi (solo 12Fr per la camera doppia e bagno privato con acqua calda). Riceviamo la camera Green, con le pareti interne … naturalmente green!! Passiamo il resto del pomeriggio ri-lavando tutto quanto avevamo lavato a Banague e non era asciugato, e aa aggiornarci con le e-mail e le varie cose amministrative. La sera ci accoglie uno splendido tramonto con un cielo che in vari momenti diventa di color rosso brace. Andiamo poi a cena al ristorante Kimchi, una taverna dedicata interamente a Bob Marley, dove popo una ottima cena abbiamo la sorpresa di conoscere Peter Wegmann, uno Svizzero sulla settantina, che vive da più di trenta anni a Baguio, con la guida locale di nome Romeo. Romeo ci dice di essere di Batag, il paesino nelle risaie da noi visitato proprio ieri. Mostrandogli le foto mi fa vedere dove è la sua abitazione con annesso un piccolo Guesthouse. I due tipi sono già alla quarta birra e ci divertono raccontandoci delle loro interessanti esperienze di vita.
La mattina seguente sono i galli a svegliarci con le prime luci dell'alba. Anche oggi il tempo è magnifico e la temperatura gradevole.. Appena alzati ci prepariamo una squisita colazione con la frutta, vedi mango, banane, ananas e anguria comperata ieri al mercato. Poi facciamo un giro del centro di Sagada per prenotare la cena al Log Cabin, ma siamo troppo tardi; è già tutto occupato. Si tratta di un posto consigliatoci da Peter la sera prima, dove per un prezzo fisso si può mangiare quanto si vuole, unico problema i posti sono limitati e bisogna riservare in anticipo. Poi partiamo per visitare le famose grotte dove nei tempi passati venivano appese le bare con i morti. Un rituale, praticato dalla popolazione dagli Igorots (che vuol dire “montanari”, è abbastanza caratteristico di questa regione. La regione di Sagada, essendo calcarea, ha tante grotte e caverne che ben si prestavano ad accogliere le spoglie dei morti. Visitiamo per prima quella più vicina della Echo Valley (con poche bare colorate appese alla parete) poi nel pomeriggio visitiamo, con qualche peripezia per trovarle, quelle di Lumiang (con centinaia di bare in legno accatastate) e di Sugong. Visitiamo poi anche l'entrata della caverna di Sumaging, la quale ha una percorrenza di alcuni Km, esplorata e visitabile con una guida. Noi rinunciamo ad entrare anche a causa del pericolo di allagamento, infatti fuori ha iniziato a piovviginare. Durante il percorso ci fermiamo al ristorante “Limon Pie” per degustare la loro famosa torta al limone. Al rientro ritiriamo il resto per regalarlo ai nostri vicini di camera abruzzesi che incontriamo in cammino.La sera andiamo acenare nuovamente al Yogourth House, dove ci servono degli ottimi Röschti, si non è uno scherzo ci sono anche i röschti filippini … e sono ottimi!