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domenica 10 febbraio 2013

8 febbraio 2013, Talisay e Lago Taal

Stamattina alle 8 veniamo svegliati dalla colazione che ci viene portata in camera. Riceviamo una colazione modesta che però arricchita da avocado, mango e mangosteen, comperati ieri sera al mercato della frutta, è diventata ricca ed abbondante. Usciamo poi per trovare un trasporto per andare a fare l'escursione al lago Taal ed al vulcano situato su un'isola davanti a Talisay. Davanti alla nostra residenza troviamo Bong, il nostro tricyclista di ieri che ci aspetta per portarci in giro con il suo mezzo. Mentre stiamo salendo a bordo ci accorgiamo che il tricycle è abbstanza scomodo avendo un panchina di legno con una immbottitura millimetrica.
 Visto che il viaggio sarà in di ca 40 minuti ci facciamo qualche preoccupazione per la nostra povera schiena. Per nostra fortuna la strada, che è piena di curve e tutta in discesa, è in buone condizioni. La vista dal margine del cratere verso il lago Taal con l'isola vulcanica e vari altri coni vulcanici tutt'attorno è magnifica. Anche oggi il tempo ci è favorevole e la temperatura, a questa altezza, molto gradevole. Arrivati a Talisay il nostro Bong ci porta al posto di imbarco per il trasbordo in barca verso l'isola vulcanica di Taal. Qui paghiamo i 1'500P per il trasbordo in banka (non è un errore di scrittura, ma barca in lingua filippina). Il prezzo è perl'intera banka con sette passeggeri, non abbiamo compagni di viaggio per cui paghiamo per sette. In circa 20 minuti di attraversata dell'ondulato lago Taal arriviamo sull'isola da dove, pagata l'entrata di 50P a persona, partiamo per una camminata in salita verso il bordo del cratere del vulcano Taal. La salita è un po inpervia e polverosa per via della sabbia fine e per i tanti cavalli e asini che trasportano i turisti. Intanto i furboni filippini, grazie ai cavalli e alla polvere, hanno trovato la possibilità di creare un nuovo business. Quello di vendere le mascherine di protezine contro la polvere. Il risultato lo si vede però ai margini del sentiero, con i resti delle mascherine disseminati dappertutto. Mentre saliamo conosciamo un californiano di origine svizzere con la sua compagna che ci dicono di essere qui per contrattare l'acquisto di noci di cocco per produrre una bevanda. Ci dice che il business va molto bene e stanno pensando di proporla anche in altri paesi. Raggiunto il margine del cratere ci si presenta lo spettacolo del lago azzurro attorniato dall cratere e con il lago Taal tutto attorno. Dalla guida leggo che il vulcano è ancora attivo e che tutt'attorno vi sono una 40ina di crateri attivi! Secondo i geologi la zona, a causa delle attività passate e sempre in coso, è una delle più a rischio di eruzione di tutta la terra. Su cammino e dal margine del cratere intravediamo vari punti da dove esce il vapore solfureo dal sottosuolo. Ritorniamo poi al villaggio sottostante da dove riprendiamo la nostra imbarcazione per rientrare a Talisay dove ci attende il nostro autista Bong. Appena saliti in barca ci vengono chiesti 15P per aver usato la loro rudimentale passerella per salire in barca. Protesto per il fatto che ci era stato assicurato che non vi erano altre spese. Ogni tanto ci sembra proprio di essere presi per i soliti polli da spennare. Al ritorno a Talisay Bong insiste per farci mangiare al ristorante ove si era fermato ad attenderci. Quando vediamo la carta del menù con i prezzi supersalati, almeno il doppio di quanto si paga regolarmente, diciamo a Bong che vorremo fare un giro della bella zona dove ci troviamo. Lui insiste dicendo che non vi sono altri ristoranti aperti nelle vicinanze. Fatti appena 100m ci imbattiamo nel Villa Khrislalene che propone dei menù a prezzi onestissimi. L'unico inconveniente è che ci fanno attendere a lungo, ma il menù a base di pesce del lago Taal è buono ed abbondante. Al nostro ritorno invece do Bong troviamo un suo collega che dice di essere stato incaricato da Bong a portarci indietro a Tagaitay. Rientrati con qualche peripezia in tricycle al nostro Jessar Homstay mi accorgo di non avere più con me il mio fido LapTop. Dopo un'attimo si panico mi rendo conto che può essere rimasto solo al Villa Khristalene dove lo avevo collegato alla rete elettrica per caricarlo. Prendo subito un tricycle al volo sulla strada per farmi portare al Khristalene a cercare il LapTop. Quando arrivo, grande soddisfazione trovando il LapTop allo stesso posto dove lo avevo lasciato!! Per festeggiare andiamo poi a cenare in un ristorante moderno ed in stile western dove oltre la ottima cena riceviamo anche un eccellente caffè. Il dessert lo prendiamo in camera con la frutta (ananas, mango, papaya e banane) comperata al vicino mercato.