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lunedì 25 febbraio 2013

21 febbraio 2013, Taligbaran, Bohol > Chocolate Hills

Foto seguono
Ci facciamo servire la colazione alle 6.15 per poter partire presto per e poter vedere le Chocolate Hill con le prime ore di sole. Sempre sperando che non piova o sia nuvoloso. Difatti abbiamo fortuna stamattina il cielo si presenta sereno, come non lo era da diversi giorni. Con il nostro fido autista-guida Amado partiamo con il minivan di 12 posti, tutti per noi due, per visitare le varie attrazioni turistiche dell'isola do Bohol.
Peccato che Amado non sia riuscito a scambiare il minivan con una vettura più modesta. Prima di lasciare la città di Taligbaran facciamo un prelevamento do Pesos in un TM del centro. Per un lungo tratto percorriamo la strada costiera a sud dell'isola fino a Loag ed ammiriamo i piccoli villaggi di pescatori, i boschi di mangrovie e di Nipa; una specie di palma che viene usata per coprire i tetti delle capanne. Da Loag continuiamo verso l'interno, passando per la “man made forest”, una monocultura forestale di alberi di Mahogani (Mogano), piantata qualche decennio fa. Poi seguono delle belle risaie inserite a terrazza fra le abitazioni e le prime colline che incontriamo. Riconosciamo subito a distanza la zona delle colline di cioccolato, anche se le prime sono verdi ed in parte coltivate a riso e mais. In tutto ci sono, come ci dice Amado, circa 1'600 colline di ogni dimensione e forma tutt'attorno. Arriviamo al view point d i Carmen molto presto ed abbiamo così la fortuna, oltre che di avere il sole, di non avere ancora in giro molti turisti, in effetti siamo i primi a salire sul punto di osservazione. Ci divertiamo a scattare le foto da ogni angolazione e con ogni gioco di luci e ombre possibile ed immaginabile. Ogni tanto sale un po di nebbia che, con il sole ancora basso e che esce solo a sprazzi fra le nuvole, si crea uno spettacolo in continuo cambiamento. Poi, mentre noi, dopo esserci rinvigoriti con un caffè dalla terrazza panoramica stiamo per partire, ecco arrivare uno dopo l'altro i vari bus pieni di turisti. Il timing con loro è quasi perfetto, Sul viaggio di ritorno facciamo tappa in vari punti panoramici e particolari come, una casa costruita a forma di nave e le vecchie chiese coloniali spagnole, come ci dice Amado, fra le più antiche delle Filippine. A Laoy ci fermiamo per pranzare su una imbarcazione in naviga sul fiume dello stesso nome. Niente male il buffet offerto ed incantevole questa parte del fiume con la corona di palme e piante di nipa tutt'attorno. Di dubbio gusto lo spettacolo kitsch offerto al posto di giro dell'imbarcazione, con giovani e vecchi indigeni a danzare e mettersi in mostra per le foto dei turisti. Amado, terminato il vero e proprio tour ci porta ad Alona Beach, sulla contigua isola di Pangao, dove pensiamo di rimanere qualche giorno a rilassarci e godere gli ultimi giorni in spiaggia. Ci congediamo da Amado lasciandogli il mio capellino antisole. Siamo verso la fine del viaggio e sto riducendo il peso dei bagagli regalando quanto non mi è più utile. Troviamo poi alloggio al Birdwatsher resort gestito da un australiano, che mentre contratto il prezzo con la ricezione mi offre, in tipico stile “aussie”, una birra da bere. Il posto è ben curato, con piscina e vicino alla spiaggia. Non possiamo pretendere di più, La nostra camera ha l'entrata sulla piscina e siamo dietro l'angolo del bar. La sera andiamo a cenare, con un ottimo read snapper alla griglia, in un ristorante sulla spiaggia … peccato che eravamo troppo vicini all'orchestra che suonava a tutto regime!