Foto seguono
Ci facciamo
servire la colazione alle 6.15 per poter partire presto per e poter
vedere le Chocolate Hill con le prime ore di sole. Sempre sperando che
non piova o sia nuvoloso. Difatti abbiamo fortuna stamattina il cielo
si presenta sereno, come non lo era da diversi giorni. Con il nostro
fido autista-guida Amado partiamo con il minivan di 12 posti, tutti
per noi due, per visitare le varie attrazioni turistiche dell'isola
do Bohol.
Peccato che Amado non sia riuscito a scambiare il minivan
con una vettura più modesta. Prima di lasciare la città di
Taligbaran facciamo un prelevamento do Pesos in un TM del centro.
Per un lungo tratto percorriamo la strada costiera a sud dell'isola
fino a Loag ed ammiriamo i piccoli villaggi di pescatori, i boschi di
mangrovie e di Nipa; una specie di palma che viene usata per coprire
i tetti delle capanne. Da Loag continuiamo verso l'interno, passando
per la “man made forest”, una monocultura forestale di alberi di
Mahogani (Mogano), piantata qualche decennio fa. Poi seguono delle
belle risaie inserite a terrazza fra le abitazioni e le prime colline
che incontriamo. Riconosciamo subito a distanza la zona delle colline
di cioccolato, anche se le prime sono verdi ed in parte coltivate a
riso e mais. In tutto ci sono, come ci dice Amado, circa 1'600
colline di ogni dimensione e forma tutt'attorno. Arriviamo al view
point d i Carmen molto presto ed abbiamo così la fortuna, oltre che
di avere il sole, di non avere ancora in giro molti turisti, in
effetti siamo i primi a salire sul punto di osservazione. Ci
divertiamo a scattare le foto da ogni angolazione e con ogni gioco di
luci e ombre possibile ed immaginabile. Ogni tanto sale un po di
nebbia che, con il sole ancora basso e che esce solo a sprazzi fra
le nuvole, si crea uno spettacolo in continuo cambiamento. Poi,
mentre noi, dopo esserci rinvigoriti con un caffè dalla terrazza
panoramica stiamo per partire, ecco arrivare uno dopo l'altro i vari
bus pieni di turisti. Il timing con loro è quasi perfetto, Sul
viaggio di ritorno facciamo tappa in vari punti panoramici e
particolari come, una casa costruita a forma di nave e le vecchie
chiese coloniali spagnole, come ci dice Amado, fra le più antiche
delle Filippine. A Laoy ci fermiamo per pranzare su una imbarcazione
in naviga sul fiume dello stesso nome. Niente male il buffet offerto
ed incantevole questa parte del fiume con la corona di palme e piante
di nipa tutt'attorno. Di dubbio gusto lo spettacolo kitsch offerto al
posto di giro dell'imbarcazione, con giovani e vecchi indigeni a
danzare e mettersi in mostra per le foto dei turisti. Amado,
terminato il vero e proprio tour ci porta ad Alona Beach, sulla
contigua isola di Pangao, dove pensiamo di rimanere qualche giorno a
rilassarci e godere gli ultimi giorni in spiaggia. Ci congediamo da
Amado lasciandogli il mio capellino antisole. Siamo verso la fine del
viaggio e sto riducendo il peso dei bagagli regalando quanto non mi è
più utile. Troviamo poi alloggio al Birdwatsher resort gestito da
un australiano, che mentre contratto il prezzo con la ricezione mi
offre, in tipico stile “aussie”, una birra da bere. Il posto è
ben curato, con piscina e vicino alla spiaggia. Non possiamo
pretendere di più, La nostra camera ha l'entrata sulla piscina e
siamo dietro l'angolo del bar. La sera andiamo a cenare, con un
ottimo read snapper alla griglia, in un ristorante sulla spiaggia …
peccato che eravamo troppo vicini all'orchestra che suonava a tutto
regime!