Foto seguono
In albergo,
ancora prima di colazione, cerco tramite internet di capire quando
partono i treni per andare verso sud. Siccome i treni sumatresi non
sono i più utilizzati dai turisti è difficile trovare informazioni
sicure e recenti sui servizi offerti e sugli orari. Dalle ricerche
risulta che vi è una unica partenza giornaliera alle 21 della notte,
quindi optiamo per prendere tutto con calma, quindi colazione
tranquilla ed abbondante, per poi uscire a prendere un minibus per la
stazione dei treni (qui chiamati kereta api, letteralmente macchina
di fuoco). Qui ecco la sorpresa, chiedo al capostazione, pare l'unica
persona in grado di capire l'inglese, vi è anche un treno che parte
alle 9.30. Quindi visto che sono le 8.15, potremmo ritornare
all'hotel a prendere i bagagli e fare in tempo a partire ancora
stamattina.
Detto fatto, tra il trambusto del traffico riusciamo nell'impresa e cinque minuti prima della partenza riusciamo ad avere in mano i biglietti per il treno classe “Economy AC” (Air Condition) per 90'000Rp a persona (9Fr.). Siamo in un vagone con i sedili spaziosi e abbastanza comodi, rispetto ai bus presi finora: comodissimi! Il vagone non è pieno, così che possiamo, malgrado i posti sono numerati, a sistemarci a nostro piacimento. Siamo gli unici turisti e veniamo salutati dagli adulti e dai bambini, con i soliti hello mister, how are yuo, were arew yuo from? Quasi come fossimo degli extra terrestri. L'atmosfera, a parte gli odorini che ci giungono dalle toilette, è abbastanza piacevole e rilassata. Anche il personale è interessato alla nostra presenza e cerca di comunicare con noi con quel poco di inglese imparato a scuola e con i turisti. I molti bambini sono inizialmente timidi, ma poi si divertono chiamandoci “hello mistar” mettendosi in posa per farsi fotografare e poi curiosi per farsi mostrare le foti scattate. Io passo il mio tempo, finché si scaricano le batterie (ca 3 ore) con il laptop a preparare il testo per il blog e cercando di ordinare le foto finora scattate. Con uno, che parla abbastanza bene l'inglese e dice di essere il rettore dell'università di economia di Palembang, ci dilunghiamo per diverso tempo a conversare e farci spiegare un po le finezze della lingua indonesiana e delle altre lingue regionali. Ci dice che sono almeno 300 le varie lingue locali parlate dai veri gruppi etnici. Discutendo sul nostro itinerario, lui ci sconsiglia di scendere a Prambulih, dove noi vorremmo cambiare treno per continuare fino a Bandar Lampung la città più a sud dii Sumatra. Ci consiglia invece di continuare fino a Palembang, dove vi sono più hotel e ristoranti ed è più sicura. La zona dell stazione di Prambuling sembra brulichi di ladruncoli, non pericolosi ma scaltri perché agiscono in gruppi. Seguiamo il suo consiglio e ci prendiamo 2 ore di viaggio supplementare oggi e altrettanti domani. Arriviamo alla stazione alle 7 di sera e siamo a ca 8Km dal centro. Con l'aiuto del nostro rettore-assistente prendiamo un taxi fino all'hotel Sandjaja dove ci concediamo il lusso di una camera deluxe per 40 fr.. Ceniamo in un ristorante con cucina tipica Palemban a pochi passi dall'hotel.
Detto fatto, tra il trambusto del traffico riusciamo nell'impresa e cinque minuti prima della partenza riusciamo ad avere in mano i biglietti per il treno classe “Economy AC” (Air Condition) per 90'000Rp a persona (9Fr.). Siamo in un vagone con i sedili spaziosi e abbastanza comodi, rispetto ai bus presi finora: comodissimi! Il vagone non è pieno, così che possiamo, malgrado i posti sono numerati, a sistemarci a nostro piacimento. Siamo gli unici turisti e veniamo salutati dagli adulti e dai bambini, con i soliti hello mister, how are yuo, were arew yuo from? Quasi come fossimo degli extra terrestri. L'atmosfera, a parte gli odorini che ci giungono dalle toilette, è abbastanza piacevole e rilassata. Anche il personale è interessato alla nostra presenza e cerca di comunicare con noi con quel poco di inglese imparato a scuola e con i turisti. I molti bambini sono inizialmente timidi, ma poi si divertono chiamandoci “hello mistar” mettendosi in posa per farsi fotografare e poi curiosi per farsi mostrare le foti scattate. Io passo il mio tempo, finché si scaricano le batterie (ca 3 ore) con il laptop a preparare il testo per il blog e cercando di ordinare le foto finora scattate. Con uno, che parla abbastanza bene l'inglese e dice di essere il rettore dell'università di economia di Palembang, ci dilunghiamo per diverso tempo a conversare e farci spiegare un po le finezze della lingua indonesiana e delle altre lingue regionali. Ci dice che sono almeno 300 le varie lingue locali parlate dai veri gruppi etnici. Discutendo sul nostro itinerario, lui ci sconsiglia di scendere a Prambulih, dove noi vorremmo cambiare treno per continuare fino a Bandar Lampung la città più a sud dii Sumatra. Ci consiglia invece di continuare fino a Palembang, dove vi sono più hotel e ristoranti ed è più sicura. La zona dell stazione di Prambuling sembra brulichi di ladruncoli, non pericolosi ma scaltri perché agiscono in gruppi. Seguiamo il suo consiglio e ci prendiamo 2 ore di viaggio supplementare oggi e altrettanti domani. Arriviamo alla stazione alle 7 di sera e siamo a ca 8Km dal centro. Con l'aiuto del nostro rettore-assistente prendiamo un taxi fino all'hotel Sandjaja dove ci concediamo il lusso di una camera deluxe per 40 fr.. Ceniamo in un ristorante con cucina tipica Palemban a pochi passi dall'hotel.
