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martedì 30 ottobre 2012

29 ottobre da Siboreongborong a Sibolga

Non avendo nella camera VIP la colazione, prendiamo presto i nostri bagagli per andare alla ricerca di un trasporto, possibilmente in bus verso Sibolga, città sulla costa dell'oceano Indiano. Dopo aver atteso inutilmente per un'ora un bus che non arriva, ci imbattiamo in una delle persone che ieri era coinvolta con il ricupero del mio ricevitore GPS, il quale ci consiglia di prendere un minibus che parte subito per Tautung e li fare transit verso Sibolga. Detto fatto in pochi minuti siamo incastrati come sardine nel minibus e in due ore e mezza siamo a Tautung, dove veniamo subito al volo scaricati sul prossimo minibus.
Questa volta, almeno inizialmente, meno abitato, ma poi man mano che continuiamo dobbiamo subire il continuo sali e scendi dei passeggeri.
La strada scende tortuosa dai 1'500m delle montagne, attraversando una serie continua di paesi, fino alla costa in mezzo ad una vegetazione tropicale. Man mano che si scende sale la temperatura all'arrivo a Sibolga i gradi sono 34 – 36 con una “umidità infinita”. Appena scesi dal minibus siamo “aggrediti” dai procacciatori di turisti, ci vorrebbero tutti aiutare ma per noi unici turisti loro sono in troppi, preferiamo fare due passi fuori dall'affollata stazione dei bus per organizzare due opelet (motociclette con carrettino laterale per farci trasportare a quello che dovrebbe essere il migliore Hotel del posto. Dal viaggio (ca. 6 ore in totale) siamo diventati talmente polverosi che abbiamo bisogno di una doccia risanatrice. Optiamo per questo hotel, il Wisata Indah, anche perché si trova sul mare e dispone oltre alla spiaggia anche una piscina. Il posto e le camere sono mica male, la spiaggia sul mare è più una discarica di rifiuti che una spiaggia. Tanto per il gesto di entrare nell'oceano indiano, metto i piedi fino alle ginocchia, per poi fare la doccia ed entrare con una banda di chiassosi ragazzi locali nella piscina. Qui vengo assalito dai “Hello Mistar, how are you, were are you from” .. ecc. Tutti vorrebbero parlare con me per mostrare le loro conoscenze di inglese. Sono l'unico viso pallido fra una moltitudine di pelle scura, il contrasto non potrebbe essere maggiore! La sera dopo aver fatto un giro per la zona bassa del porto ed il centro, dove assistiamo ad una partita di calcio fra giovanissi proprio davanti alla Moschea, i bambini sorpresi di avere spettatori internazionali si impegnano al massimo per farci vedere come sono bravi. Poi stanchi dal girare a zonzo troviamo un pulito e ben fornito ristorante cinese, dove non abbiamo difficoltà a ricevere una birra e farci servire del buon pesce alla griglia su nostra scelta. Poi le birre, per il caldo, diventano due. Alla fine le birre ci costano di più di quanto abbiamo speso per il magiare.