Stamattina ci alziamo presto con l'intenzione di partire appena possibile con uno dei primi battelli per Parapat. Dopo essere tornato al Toba Cottage a riportare la chiave della camera non riconsegnata il giorno prima e aver salutato Annette , facciamo colazione al ristorante vicino alla fermata dei battelli.
Intanto ricevo
sul mio cellulare la conferma che il ricevitore GPS dimenticato sul
bus tre giorni fa è stato ritrovato e lo posso ritirare a
Sibonboronbong, per cui decidiamo di far tappa in quella sperduta
località nemmeno indicata dalle guide turistiche.
Ci assicurano però che vi è la possibilità di
pernottare. Intanto mentre mi ero
recato in un vicino Cottage per usufruire di Internet passa in
anticipo il battello delle 10, il secondo (quello delle 11) passa
senza nemmeno fermarsi, poi finalmente riusciamo a prendere dopo
l'estenuante attesa sotto il sole, quello delle 12. Con il battello
facciamo il giro della bellissima e fotogenica penisola di Tuktuk che
qualcuno su una guida l'ha definita una sorta di lago di Lugano in
versione tropicale! Sul breve tragitto di mezz'ora conosciamo una
coppia di giovani spagnoli, lui Sergio e le Monica, che stanno
scendendo dal nord di Sumatra e sono entusiasti di quanto
visto,
specialmente del parco di Bukit Lavang dove hanno potuto vedere da
molto vicino Urang Otang. Noi abbiamo rinunciato per la lontananza e
per la stagione delle piogge. Scesi dal battello andiamo assieme
a loro fino alla stazione dei bus. Oro continuano verso Bukittinggi
per 16 ore di bus, noi prendiamo un Bus che comodante in 3 ore ci
porta, costeggiando parzialmente il lago Toba, fino a Siboronborong
(che ho visto scritto anche Siboron-Borong). Arrivati li e trovata la
stazione dei bus, la prima cosa che facciamo di ricuperare il mio
ricevitore GPS. Ci fanno prima aspettare una mezz'ora
dicendo che
deve arrivare il Boss, poi inizia una intensa trattativa per la
ricompensa. Il boss ci dice che lui non si aspetta niente, al massimo
qualcosa per le sigarette, ma la ricompensa va al passeggero che l'ha
riportato, facendoci credere che ha dovuto fare un lungo viaggio per
riportarlo. Capisco subito che vogliono sfruttare al massimo il mio
borsellino, ma gli dico: che tanto loro con quell'aggeggio non
possono farne niente e gli offro 50'000Rp, seguono i soliti sorrisi e
gesti di negazione dei tre presenti; poi il boss chiede 150'000Rp.
Attendo ora io, cercando di far capire che per
quella cifra avrei
potuto anche lasciarglielo, poi propongo la via di mezzo, e ci
accordiamo per 100'000rp, (ca. 10Fr). Per il valore monetario
dell'apparecchio di 80 fr. ci può anche stare, ma per loro è un
buon affare in ogni modo! Il Boss insiste per il supplemento delle
sigarette, a cui gli rispondo che le sigarette fanno male alla salute
e non voglio finanziargli il cancro ai polmoni. Non so se ha capito,
ma non ha più insistito. Finita
l'operazione "recupero-GPS" ci spostiamo di pochi passi ad un Hotel Parrona, pare “the
best in town” dove in un camera VIP (pare per la TV), ma di qualità
minima (umida e maleodorante) passiamo la notte, dopo aver cenato a
base di ottimo e abbondante pesce, in un ristorantino famigliare della zona.
Purtroppo era un ristorante mussulmano, ma siamo riusciti a farci
servire una birra Bintang calda, procurata nel negozio cinese di fronte al
ristorante.
Ci assicurano però che vi è la possibilità di



