Translate

martedì 30 ottobre 2012

28 ottobre 2012, da Tuktuk a Siborongbobong


Stamattina ci alziamo presto con l'intenzione di partire appena possibile con uno dei primi battelli per Parapat. Dopo essere tornato al Toba Cottage a riportare la chiave della camera non riconsegnata il giorno prima e aver salutato Annette , facciamo colazione al ristorante vicino alla fermata dei battelli.
Intanto ricevo sul mio cellulare la conferma che il ricevitore GPS dimenticato sul bus tre giorni fa è stato ritrovato e lo posso ritirare a Sibonboronbong, per cui decidiamo di far tappa in quella sperduta località nemmeno indicata dalle guide turistiche. 
Ci assicurano però che vi è la possibilità di pernottare. Intanto mentre mi ero recato in un vicino Cottage per usufruire di Internet passa in anticipo il battello delle 10, il secondo (quello delle 11) passa senza nemmeno fermarsi, poi finalmente riusciamo a prendere dopo l'estenuante attesa sotto il sole, quello delle 12. Con il battello facciamo il giro della bellissima e fotogenica penisola di Tuktuk che qualcuno su una guida l'ha definita una sorta di lago di Lugano in versione tropicale! Sul breve tragitto di mezz'ora conosciamo una coppia di giovani spagnoli, lui Sergio e le Monica, che stanno scendendo dal nord di Sumatra e sono entusiasti di quanto visto, specialmente del parco di Bukit Lavang dove hanno potuto vedere da molto vicino Urang Otang. Noi abbiamo rinunciato per la lontananza e per la stagione delle piogge. Scesi dal battello andiamo assieme a loro fino alla stazione dei bus. Oro continuano verso Bukittinggi per 16 ore di bus, noi prendiamo un Bus che comodante in 3 ore ci porta, costeggiando parzialmente il lago Toba, fino a Siboronborong (che ho visto scritto anche Siboron-Borong). Arrivati li e trovata la stazione dei bus, la prima cosa che facciamo di ricuperare il mio ricevitore GPS. Ci fanno prima aspettare una mezz'ora dicendo che deve arrivare il Boss, poi inizia una intensa trattativa per la ricompensa. Il boss ci dice che lui non si aspetta niente, al massimo qualcosa per le sigarette, ma la ricompensa va al passeggero che l'ha riportato, facendoci credere che ha dovuto fare un lungo viaggio per riportarlo. Capisco subito che vogliono sfruttare al massimo il mio borsellino, ma gli dico: che tanto loro con quell'aggeggio non possono farne niente e gli offro 50'000Rp, seguono i soliti sorrisi e gesti di negazione dei tre presenti; poi il boss chiede 150'000Rp. Attendo ora io, cercando di far capire che per quella cifra avrei potuto anche lasciarglielo, poi propongo la via di mezzo, e ci accordiamo per 100'000rp, (ca. 10Fr). Per il valore monetario dell'apparecchio di 80 fr. ci può anche stare, ma per loro è un buon affare in ogni modo! Il Boss insiste per il supplemento delle sigarette, a cui gli rispondo che le sigarette fanno male alla salute e non voglio finanziargli il cancro ai polmoni. Non so se ha capito, ma non ha più insistito. Finita l'operazione "recupero-GPS" ci spostiamo di pochi passi ad un Hotel Parrona, pare “the best in town” dove in un camera VIP (pare per la TV), ma di qualità minima (umida e maleodorante) passiamo la notte, dopo aver cenato a base di ottimo e abbondante pesce, in un ristorantino famigliare della zona. Purtroppo era un ristorante mussulmano, ma siamo riusciti a farci servire una birra Bintang calda, procurata nel negozio cinese di fronte al ristorante.