Non
era ancora giorno quando siamo stati svegliati dai canti dei galli,
quei galli che qui per la maggior parte vengono allevati ed
utilizzati per i combattimenti. Forse si annoiano e cosi iniziano a
cantare presto. Riusciamo però a dormire ancora un paio di ore, ma
poi quando verso le sette iniziano i bambini a giocare sotto la
nostra finestra ci alziamo per uscire dalla nostra camera-prigione a
cercare un posto sulla spiaggia per fare colazione.
A quest'ora sono pochi i ristoranti aperti per cui non ci resta che far capo al ristorante dell'hotel Pilar,
dove per poche centinaia di pesos ci
servono un'abbondante colazione con dei buoni succhi di frutta
fresca, pancakes ed omelette. Intanto le attività sulla spiaggia,
dopo i bagordi della notte, comincia a riprendere e girano già
presto i vari venditori ambulanti di perle, capelli, occhiali e altri
prodotti-bidone per i turisti. Poi iniziano ad uscire a gruppi i
primi appassionati di immersione con i loro pesanti carichi di tute e
bombole. Fino a tardi pomeriggio sara un continuo va e vieni di sub,
in parte principianti, che vanno ad immergersi nei fondali alla
ricerca di pesci esotici, di quel che è rimasto dei coralli e di
qualche relitto marino. Nel pomeriggio facciamo una lunga camminata
per percorrere la spiaggia principale e poi attraversare l'isola e a
visitare la spiaggia parallela a sud. Questa spiaggia, meno
attrattiva dell'altra per gli amantidel relax, ma è, anche grazie al
vento, totalmente dedicata al kitsurfing ed al windsurf. Appena
arrivati veniamo attratti dal cielo pieno di questa speciie di
acquiloni colorati che si tirano dietro i navigatori appoggiati su
delle apposite tavolette. Lo spettacolo multicolore e molto bello da
vedere, cosi come le evoluzioni e le acrobazie dei kitsurfers.
Facciamo poi il giro anche di questa spiaggia per rientrare dalla
nostra parte ad assistere in tempo al tramonto del sole. Questa volta
poco spettacolare causa le troppe nubi all'orizzonte. Il tempo da
queste parti non è cosi stabile come più a nord, è un continuo
cambiamento con ogni tanto qualche piovuta momentanea, seguita subito
dal sole cocente. La temperatura è sui 25 -30 gradi. L'isola di
Boracay è molto piccola con soli 7Km di lunghetta ed 1 di larghetta
è solo un puntino sulla cartina geografica ma attira migliaia di
turisti, particolarmente dalla Corea, Taiwan, Cina e, come ultimi
grandi invasori, i russi. La popolarità di Boracay è simile a
quella di Puket, Pattaya o Bali e attira una moltitudine di turisti
dei viaggi organizzati, con conseguenze tutt'altro che positive per
il delicato equilibrio ambientale. In effetti i problemi sono già
oggi ben presenti e visibili, l'acqua del mare che vista da lontano
sembra di un bel color verde-azzurro, se la si guarda bene da vicino,
ha questo colore dalle alghe verdi che pululano anche la incantevole
spiaggia davanti agli alberghi. Sull'altra costa, quella
monopolizzata dai Kitsurfer abbiamo visto sulla sabbia varie meduse
morte. Da notare che è in questa parte della spiaggia che vengono
scaricati in mare le acque luride degli alberghi. Indubbiamente
l'impatto ambientale di un turismo di queste enormi dimensioni non
può essere considerato come durevole e sostenibile, anche se le
autorità stanno facendo qualche timido sforzo per ridurne l'impatto,
vedi divieto di fumare in spiaggia, separazione e riciclaggio dei
rifiuti con tanti appelli anti-littering e al risparmio energetico e
di acqua.
A quest'ora sono pochi i ristoranti aperti per cui non ci resta che far capo al ristorante dell'hotel Pilar,
Passiamo
poi la serata con la cena in un ristorante indiano, il Truh Food,
ottima la qualità ma estremamente lunga l'attesa. Atteso un'ora e
mezza prima di ricevere quanto ordinato, Vi è da dire che oggi e San
Valentino e qui fanno un agrande pubblicità rivolta ai clienti
asiatici per animarli a continuare a far festa, pochi giorni dopo il
capodanno cinese. Diffatti i maggiori resort propongono enormi Buffet
a prezzo fisso per la cena ed è indescrivibile cosa e quanto si vede
offerto, dalle langoste, al pesce alla carne alla griglia, viene
offerto tutto a cielo aperto sulla spiaggia. Rimaniamo però un
scioccati vedere, da una parte i turisti a mangiare questa esagerata
abbondanza ,come dei gonzi, e dall'altra i molti locali come
incantati a guardare, o forse ad apettare che la festa sia finita per
accappararsi qualche resto? Vediamo però molti locali indigeni a
chiedere l'elemosina, mentre a pochi metri sui tavoli vi è ogni ben
di dio di spreco. Anche questo è una delle contaddizioni sociali non
solo di questo paese, ma del mondo intero. Intanto la scusa di
Valentino a qualcuno va bene per fare buoni affari!